Dalla Santa Sede auguri a Trump, lavori per la pace

Da Santa Sede auguri a Trump, lavori per la pace
Da Santa Sede auguri a Trump, lavori per la pace
Da Santa Sede auguri a Trump, lavori per la pace

CITTA’ DEL VATICANO. – Dal Vaticano arriva “fair play” verso l’esito elettorale Usa, insieme all’augurio che il nuovo presidente Donald Trump “lavori per la pace”. “Prima di tutto prendiamo nota con rispetto della volontà espressa dal popolo americano con questo esercizio di democrazia, che mi dicono sia stato caratterizzato anche da una grande affluenza alle urne”, ha dichiarato il più diretto collaboratore del Papa, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, a margine del Dies Academicus dell’Università Lateranense.

“E poi – ha proseguito – facciamo gli auguri al nuovo presidente perché il suo governo possa essere davvero fruttuoso. E assicuriamo anche la nostra preghiera perché il Signore lo illumini e lo sostenga al servizio della sua patria, naturalmente, ma anche a servizio del benessere e della pace nel mondo”.

“Credo che oggi – ha detto ancora il ‘primo ministro’ della Santa Sede – ci sia bisogno appunto di lavorare tutti per cambiare la situazione mondiale, che è una situazione di grave lacerazione, di grave conflitto”.

A Parolin i cronisti hanno anche chiesto dell’aspro scontro fra Trump e il Papa, cui seguirono comunque toni più distesi, a proposito dell’intenzione del candidato Usa di costruire un muro anti-immigrati al confine col Messico, quando il Papa, di ritorno nel febbraio scorso proprio dal suo viaggio in Messico, commentò che “chi costruisce muri non è cristiano”.

“Vedremo come si muove il presidente – ha risposto il segretario di Stato vaticano -. Normalmente dicono: altro è essere candidato, altro è essere presidente, avere una responsabilità. E mi pare che in questo senso, anche da quello che ho sentito, anche se non ho approfondito molto, il futuro presidente si è già espresso in termini da leader”.

“Poi sui temi specifici – ha aggiunto – vedremo quali saranno le scelte e in base a quelle si potrà dare anche un giudizio. Mi pare prematuro dare giudizi”.

E mentre Oltretevere si valuta il significato del sostegno dato a Trump dall’elettorato cattolico Usa, il nuovo inquilino della Casa Bianca resta quindi sotto osservazione della Santa Sede su quali saranno i suoi orientamenti sui tanti dossier internazionali che vedono impegnato l’attuale pontificato, che si è molto speso, ad esempio, sulla distensione Usa-Cuba, come pure su questioni come il clima, la lotta alla povertà, le migrazioni, il dialogo e la pace nell’attuale “terza guerra mondiale a pezzi”, la lotta al terrorismo fondamentalista.

Temi toccati da Parolin anche nella sua lectio magistralis alla Lateranense sulla diplomazia pontificia nel contesto globale e sulla “necessità di trovare nuove formule per dare risposta ai nuovi problemi che si pongono alla comunità internazionale”.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)

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