Terremoto: la corsa contro il tempo per salvare le opere d’arte

Terremoto: corsa contro tempo Cc per salvare opere
Terremoto: corsa contro tempo Cc per salvare opere
Terremoto: corsa contro tempo Cc per salvare opere

ANCONA. – “La nostra è una corsa per recuperare il più possibile. La priorità è data dal valore artistico delle opere ma soprattutto dalle condizioni dei luoghi in cui si trovano. Siamo il braccio operativo della Soprintendenza. Con noi ci sono sempre uno storico dell’arte e un restauratore. La loro presenza è fondamentale, altrimenti si rischia di fare più danni del terremoto”.

E’ in giro nelle zone devastate dal sisma il maggiore Carmelo Grasso, a capo dei Carabinieri del Nucleo di tutela patrimonio culturale di Ancona. Nel ruolino di marcia, c’è il recupero di una statua di Urbano VIII del Bernini, ospitata a Palazzo dei Priori di Camerino. Solo l’ultima, in ordine di tempo, delle tante opere sottratte alla distruzione portata dal terremoto, anzi, dai terremoti.

Messe in salvo e trasferite con ogni precauzione nei depositi temporanei fin qui individuati. Da ieri è aperto quello ricavato nei locali della Mole Vanvitelliana di Ancona, dove sono stati trasportati la tavola del ‘400 raffigurante la ‘Madonna in trono col Bambino e i santi’ di Giovanni Boccati (1410-1486) che si trovava nella chiesa di Fiordimonte (Macerata) e il crocifisso di Domenico Indivini, portato via dalla Chiesa di Santa Chiara a Camerino.

Il Comune di Ancona ha immediatamente accolto la richiesta della Soprintendenza, rendendosi disponibile a riorganizzare gli spazi attualmente utilizzati dall’amministrazione e dal Museo Omero, e a ospitare anche un laboratorio di restauro.

“Il compito di una città, e ancor più di un capoluogo di regione – dice il sindaco Valeria Mancinelli -, è quello di prendersi cura del territorio, dei suoi abitanti, del suo patrimonio. Lo faremo con orgoglio e dedizione, per il tempo che ci vorrà, all’interno di un monumento capace di abbracciare tanto le persone quanto le opere d’arte.

Lo faremo con spirito di servizio nei confronti dei tanti Comuni terribilmente colpiti dal sisma, che ci auguriamo tornino presto in grado di ospitare i loro simboli, i dipinti, le statue, gli oggetti d’arte, senza i quali è difficile concepire una comunità. Ci mettiamo a disposizione della Soprintendenza, che ci ha coinvolto in questa operazione con grande tempestività e concretezza”.

Oltre alla Mole, spiega Grasso, “è attivo anche un deposito nel Forte Malatesta di Ascoli, e uno è in via di definizione a Pesaro”. Altri beni hanno trovato riparo in strutture sicure disponibili sul territorio, come nel caso di Palazzo Buonaccorsi a Macerata, un edificio settecentesco ristrutturato dove è stata trasferita l’Adorazione dei Magi di Tintoretto custodita nella Chiesa delle Vergini, un santuario del 1550 dove il terremoto rischia di far implodere la cupola.

Lascia un commento