Governo e Opposizione, domani il secondo round

Monsignor Claudio Maria Celli, nella foto con il presidente Nicolás Maduro
Monsignor Claudio Maria Celli, nella foto con il presidente Nicolás Maduro
Monsignor Claudio Maria Celli, nella foto con il presidente Nicolás Maduro

CARACAS – Alla vigilia di un nuovo incontro, Governo e Opposizione sono sempre arroccati nelle loro posizioni. E non pare vi sia uno spiraglio per il dialogo. Il Presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, ha ratificato una volta ancora che non ha nessuna intenzione di permettere elezioni anticipate.

E ha sottolineato che se continuerà ad essere presidente o no lo decideranno i venezuelani, ma nel 2018, a fine del suo mandato. Il messaggio, fatto recapitare all’Opposizione, è chiaro: non vi sarà nè “Referendum revocatorio”, né tantomeno elezioni anticipate.

Durante una trasmissione a reti unificate, il capo dello Stato ha poi denunciato nuovamente un presunto complotto per ucciderlo.

– Mi stanno braccando – ha detto il capo dello Stato – ma ho preso nuove misure di sicurezza.

Il presidente Maduro, quindi, ha gettato legna al fuoco e attizzato gli animi invitando l’Opposizione a “smetterla di critiche sterili”.

– Legatevi la lingua – ha detto il capo dello Stato – e mettetevi a lavorare per il Paese. Se non volete lavorare – ha aggiunto – almeno permettete, a chi vuole, di farlo.

Dal canto suo, Jesús “Chuo” Torrealba ha reso noto d’aver incontrato l’emissario del Vaticano, mons. Claudio Maria Celli, con il quale avrebbe sostenuto un lungo dialogo sul quale, peró, non ha offerto dettagli.

Il leader della Mud ha ricordato che domani termina “la tregua concessa al governo su richiesta della Santa Sede”. E ha promesso nuove azioni qualora il Tavolo dell’Unità non riuscisse ad ottenere risultati concreti.

Torrealba ha ricordato che tra le richieste avanzate dall’Opposizione ci sono la libertà dei prigionieri politici e nuove elezioni.

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