Messico, lo shock post Trump sta diventando panico

Messico, lo shock post Trump sta diventando panico
Messico, lo shock post Trump sta diventando panico
Messico, lo shock post Trump sta diventando panico

CITTA’ DEL MESSICO.- A tre giorni dall’elezione di Donald Trump, l’incertezza sta ormai diventando panico sui mercati messicani, dove i principali indici continuano a crollare, mentre il peso ha toccato nuovi minimi storici rispetto al dollaro. Un’ora dopo l’apertura dei mercati la moneta americana già si vendeva oggi a 21,45 pesos, 65 cents al di sopra del valore di ieri, che aveva già segnato un record storico negativo. E nessuno osa prevedere quando e come si fermerà la caduta del peso.

Con una perdita accumulata che supera ormai il 15%, la moneta messicana è diventata così la principale vittima dell’incertezza economica globale scatenata dall’inatteso sbarco di Trump alla Casa Bianca. Le minacce protezionistiche del tycoon, infatti – compresa la promessa elettorale di riformare profondamente o stracciare il trattato di libero commercio Nafta – fanno ancora più paura del muro che Trump si è impegnato a costruire sulla frontiera meridionale degli Usa.

Affrontando la tempesta, i dirigenti economici messicani cercano di minimizzare l’effetto-Trump. Pablo Castañon, presidente del Consiglio di Coordinamenti Aziendali (Cce), per esempio, ha sottolineato che “ci sarà una certa volatilità che durerà un paio di settimane, come è successo con la Brexit”, ma poi tutto si calmerà, “senza fughe di capitali o ritagli drastici degli investimenti”.

Ma il governo mette la mani avanti. Il ministro dell’Economia, Ildefonso Guajardo, ha già detto che è disposto a “dialogare con Washington per spiegare l’importanza strategica del Nafta nella nostra regione”, ammettendo però che se Trump respinge il Partenariato Transpacifico – al quale hanno aderito anche Cile e Perù – “allora dovremo studiare possibili strategie alternative”.

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