Manovra: da tetto bonus bebè a bollo auto, le novità allo studio

Da tetto bonus bebè a bollo auto, le novità allo studio
Da tetto bonus bebè a bollo auto, le novità allo studio
Da tetto bonus bebè a bollo auto, le novità allo studio

ROMA. – Più detrazioni per le attività sportive dei figli, tre giorni (rispetto ai due attuali) di congedo per i neopapà, ritorno (maggiorato) degli sconti fiscali per gli abbonamenti di autobus, metro e treni locali, cedolare secca obbligatoria per gli Airbnb che, contro il sommerso, dovranno anche iscriversi ad un apposito registro.

La legge di bilancio non è ancora entrata nel vivo dei lavori parlamentari, ma le proposte di modifica cominciano a prendere forma, promettendo già battaglia politica fuori e dentro la maggioranza, a partire dall’ipotesi di introdurre un tetto di reddito per poter godere dei bonus mamma e nido.

Per ora, nella marea dei 4.962 emendamenti presentati alla manovra 2017, si resta ancora solo nel mondo dei desiderata. Ma il presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, avverte: “basta con il suk, voteremo solo gli emendamento segnalati”, quindi circa 900.

Molti emendamenti sono arrivati dalle altre Commissioni, che ora li sottoporranno, insieme a quelli di ogni singolo deputato, all’attenzione della Commissione Bilancio. Solo uno, al momento, è con ogni probabilità destinato a passare, quello già presentato dal governo su volontà di Dario Franceschini per porre un freno ai bagarini online e salvaguardare i biglietti dei concerti, oggi comprati massicciamente su internet appena messi in vendita e poi rivenduti con il cosiddetto “secondary ticketing” a prezzi maggiorati. Un fenomeno che il ministro dei Beni culturali definisce inaccettabile e che la nuova norma, dopo l’avvio delle indagini della magistratura, punta a punire con sanzioni fino a 180.000 euro.

Come sempre, gli emendamenti – anche quelli già filtrati dalle altre Commissioni – passano in rassegna settori e attività tra le più disparate. C’è per esempio chi chiede sconti fiscali per sostenere la ricerca industriale per chi produce bottoni, ombrelli, chiusure lampo e parrucche o chi propone detrazioni per la riqualificazione di giardini e “tappeti erbosi”. Un emendamento questo che tornerà così nel giro di 10 giorni all’attenzione della Commissione Bilancio che lo aveva già bocciato nel corso dell’esame del decreto fiscale. Stessa sorte per la proposta Fregolent, bocciata nel dl fisco e ripresa tra quelle della Commissione Finanze.

L’obiettivo è di assoggettare automaticamente – e non più per via facoltativa come in vigore dal 2011 – tutte le locazioni turistiche brevi (comprese dunque quelle di Airbnb) alla cedolare secca al 21%, obbligando anche privati e intermediari online ad iscriversi ad un apposito registro istituito presso l’Agenzia delle Entrate. La norma è stata pensata per regolamentare il settore ma è già ritenuta da Confedilizia un colpo mortale per gli affitti turistici.

Proprio contro l’evasione, tra le proposte è spuntata anche quella di far controllare, a partire dal 2018, alle autofficine autorizzate a fare la revisione il corretto pagamento del bollo auto. A far intravedere già uno scontro politico è però soprattutto la proposta di alcuni esponenti del Pd, passata in Commissione Affari sociali, di introdurre un tetto un Isee non superiore a 13mila euro annui per il bonus mamma e non superiore a 25mila euro per il bonus nido. Proposta contro cui si è già scagliata l’opposizione (da Forza Italia e Lega) ma, all’interno della maggioranza, anche Area Popolare. Per Maurizio Lupi il pacchetto famiglia infatti “non si tocca”.

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