S&P conferma il rating per l’Italia, ma taglia le stime della crescita

S&P conferma rating Italia ma taglia stime crescita
S&P conferma rating Italia ma taglia stime crescita
S&P conferma rating Italia ma taglia stime crescita

NEW YORK. – La ripresa italiana rallenta. Standard & Poor’s taglia le previsioni di crescita a meno dell’1% per il 2016 e per il 2017. Ma conferma il rating ‘BBB-‘ con outlook stabile in attesa del referendum. Se vincerà il sì sarà a beneficio della stabilità e dell’efficacia del governo. Se sarà bocciato l’agenzia non intravede problemi per il rating, a meno che non si traduca in una marcia indietro sul fronte delle riforme strutturali.

Il pil italiano crescerà dello 0,9% nel 2016 a fronte dell’1,1% inizialmente previsto. La frenata continuerà nel 2017 quando la crescita si fermerà allo 0,8% rispetto al +1,3% stimato in precedenza. Cifre in linea con le previsioni del governo che, nella nota di aggiornamento al Def, ha previsto un +0,8% per quest’anno e un +1,0% per il prossimo. La ripresa sarà caratterizzata – spiega Standard & Poor’s – da un’inflazione bassa, allo 0 nel 2016 e all’1,1% nel 2017.

In questo contesto l’agenzia di rating osserva un miglioramento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione atteso in calo all’11,4% entro la fine del 2016 da una media del 12,7% nel 2014, fino a calare al 10,9% nel 2018. Il debito pubblico si manterrà quest’anno e il prossimo sopra il 130%, prima di iniziare a scendere lentamente.

”Questo lascia i conti pubblici italiani esposti a shock negativi della crescita. E lascia la traiettoria del debito vulnerabile alla graduale normalizzazione dei tassi di interesse” afferma Standard & Poor’s, sottolineando come il referendum così come le riforme avviate e in cantiere mostrano la ”determinazione del premier Matteo Renzi ad andare avanti con il suo piano” nonostante l”’esigua maggioranza e la forte opposizione”.

Il rating italiano, aggiunge Standard & Poor’s, è sostenuto da un’economia ricca e diversificata, e ”dalla nostra idea sul fatto che il governo continuerà gradualmente ad attuare importanti riforme strutturali. Il rating è limitato da debolezze”, quali ”la fragilità della domanda interna” e il calo della competitività, che ”insieme mettono a rischio la sostenibilità delle finanze pubbliche”.

Un’analisi, quella di Standard & Poor’s, simile a quella di Moody’s nei giorni scorsi. L’economia italiana, ha detto Moody’s, è ”ampia e diversificata”, ma alle prese con alcune debolezze, quali l’elevato debito pubblico. ”Le prospettive per ulteriori riforme dipenderanno in parte dal risultato del referendum costituzionale”.

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