Italia-Germania, mai amichevole. Tabù e rivincite

70, Città del Messico – Italia-Germania Ovest 4-3ç Facchetti e Seeler
70, Città del Messico – Italia-Germania Ovest 4-3ç Facchetti e Seeler
70, Città del Messico – Italia-Germania Ovest 4-3ç Facchetti e Seeler

ROMA. – Il fascino della sfida è sempre lo stesso ma ora che a Euro 2016 il tabù è stato infranto la Germania ha fame di riallineare lo score negativo di decenni di sudditanza psicologica verso l’Italia. Domani a Milano 36/o happening tra le due grandi avversarie, amichevole ma fino a un certo punto.

Le esigenze sono diverse: la Germania fila col vento in poppa nelle qualificazioni mondiali e aspetta il test azzurro per ripassare un copione imparato alla perfezione. Per Ventura invece è un esame di maturità: dopo il flop con la Francia e il pari in casa con la Spagna sarebbe disdicevole un altro ko interno. Ma con Belotti e Immobile in grande forma c’è voglia di stupire e le speranze crescono.

Brucia ancora a Buffon e compagni il finale amaro di Euro 2016: la splendida cavalcata, il ko inflitto alla Spagna euro-mondiale prima di cedere, ma solo al 18/o rigore, nei quarti di finale quando sembrava che potesse proseguire l’imbattibilità.

Qualche mese prima la Germania si era presa anche un’altra rivincita riuscendo a vincere un’amichevole dopo 21 anni. E l’impatto era stato traumatico perché a Monaco i campioni del mondo avevano usato la ruspa, travolgendo gli azzurri 4-1. Sembrava un segnale nefasto per Conte che però ha lasciato un’impronta positiva con un europeo da protagonisti e i tedeschi in festa solo dopo il rigore imperfetto di Darmian.

Ma se una delle migliori Germanie della storia è riuscita a imporsi con così grande difficoltà significa proprio che l’Italia è un ostacolo indigesto, per tanti anni una trappola micidiale.

Il primo scheletro nell’armadio tedesco è anche la sfida più famosa: il match del secolo del 1970 all’Azteca col Schnellinger che impatta Boninsegna e schiude i supplementari, la doppietta di Mueller, l’errore di Rivera e il riscatto immediato col gol a occhi chiusi che fissa il 4-3 che scatena nella notte la festa di popolo che inonda le piazze italiane.

Schegge della storia del calcio che proseguono col pianto di Cabrini per il rigore sbagliato nella finale 1982, poi il gol di rapina di Pablito, l’urlo immortale di Tardelli, la gioia scanzonata di Pertini per il 3-1 della nazionale di Bearzot.

Passa quasi un quarto di secolo e la Germania pregusta la rivincita più dolce, nella semifinale dei mondiali in casa del 2006: ancora supplementari e ancora Italia con la gioia incredula dell’umile Grosso che schiude la finale al 119′ e poi corre a perdifiato sul prato di Dortmund.

Poi, tanto per gradire, nel 2012 c’è la semifinale dell’Europeo a Varsavia, l’ uno-due micidiale di Mario Balotelli per un 2-1 finale che traghetta l’Italia di Prandelli in una finale senza storia con la Spagna. Un’Italia imbattuta, prima di Euro 2016, nelle otto gare euro-mondiali dato che finiscono in pari le altre quattro sfide preliminari: lo 0-0 ai mondiali 1962 apre la strada alla rissa col Cile, quello ai mondiali 1978 è esiziale per i tedeschi campioni uscenti. Agli Europei 1988 l’1-1 col primo gol di Mancini non fa danni tanto che entrambe arriveranno in semifinale. Agli Europei 1996 nuovo 0-0, con Zola che sbaglia un rigore, ma ad andare fuori sono gli azzurri di Sacchi.

In totale le partite disputate sono 35 con 15 successi, 11 pari (l’ultimo concluso ai rigori) e 8 ko in amichevoli. Fra i marcatori Meazza nel 1930 e nel 1933, una doppietta di Piola nel 3-2 del 1939, Boniperti nel 2-1 del 1955, Sandro Mazzola nell’1-1 del 1965, Baggio e Vieri che firmano l’1-0 nel 1992 e nel 2003.

La più netta vittoria per l’Italia è il 4-1 di Firenze prima dei mondiali del 2006 (Gilardino, Toni, De Rossi e Del Piero), quella tedesca è un chiacchierato 5-2 a Berlino il 26 novembre 1939, con la seconda guerra mondiale cominciata da un paio di mesi e il patto d’acciaio firmato da sei. L’Italia mondiale e olimpica lascia fuori mezza squadra, compresi Meazza e Piola, per sperimentare il ‘Sistema’. Insomma, una sconfitta frutto di condiscendenza propagandistica.

Le altre occasioni in cui la Germania non si è imposta di misura sono state il 2-0 di Zurigo nel 1995 e il 4-1 di Monaco pre-europei. Ora e’ amichevole a Milano, a tre anni dall’1-1 scialbo sulla strada del mondiale.

Per i tedeschi qualificarsi sarà facile, per gli azzurri sarà dura farlo direttamente vista la concorrenza della Spagna. Ma una vittoria sarebbe propellente psicologico per la giovane Italia di Ventura.

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