Il Pil rimbalza, il debito scende. Renzi, con le riforme si cresce

Una fabbrica attrezzata con robot
Una fabbrica attrezzata con robot.
Pil rimbalza, debito scende. Renzi, con riforme si cresce
Pil rimbalza, debito scende. Renzi, con riforme si cresce

ROMA. – L’economia italiana torna a crescere “in modo sostenuto”, come lo ha definito con soddisfazione Pier Carlo Padoan. Nel terzo trimestre dell’anno il Pil è rimbalzato dello 0,3% contro la crescita zero dei tre mesi precedenti, salendo dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2015.

Un vero e proprio colpo di acceleratore – dovuto in gran parte al balzo della produzione industriale di agosto – che ha permesso all’Istat di calcolare una crescita acquisita per fine anno dello 0,8%, perfettamente in linea con gli obiettivi fissati dal governo nella Nota di aggiornamento al Def.

La stima preliminare dell’Istituto di statistica, arrivata a meno di tre settimane dal referendum insieme al dato altrettanto positivo sul debito pubblico, sceso a settembre a 2.212,6 miliardi, si traduce così in un vero e proprio assist per Matteo Renzi, impegnato anima e corpo nella campagna per il sì.

“Con le riforme sale il Pil, senza riforme sale lo spread”, ha twittato il presidente del Consiglio, non perdendo l’occasione per legare ancora una volta l’andamento dell’economia con il destino del programma riformatore.

In realtà, nota l’Upb, la risalita dello spread è dovuta più all’esito delle elezioni americane e alle conseguenze della vittoria di Donald Trump sui titoli di Stato che all’incertezza legata al voto italiano, ma il governo può comunque contare sul fatto che il rafforzamento estivo del Pil ha rimesso in carreggiata l’Italia rispetto al resto d’Europa.

Nel trimestre l’Ue a 19 è cresciuta infatti proprio dello 0,3%. E a frenare più del previsto è stata stavolta la locomotiva tedesca, rimasta, come ha voluto puntualizzare anche Renzi, sotto la media Ue con un tasso di crescita dello 0,2%. Non a caso, anche Padoan rivendica che “l’economia è sulla strada giusta” e che le tanto contestate stime di crescita dell’esecutivo “sono affidabili”.

Il dato permette al titolare di Via XX Settembre di prendersi quasi una rivincita dopo le polemiche delle ultime settimane e dopo quelle che ha definito “critiche folkloristiche” avanzate dall’opposizione sul deficit al 2,4%. A Montecitorio per incontrare i deputati Pd, il ministro ha infatti sottolineato che la stima Istat dà ragione all’esecutivo “e torto ad altri”. I

l ministro ha però anche riconosciuto che occorre “spingere per accelerare” e per questo ha difeso ancora una volta i pilastri della manovra 2017, pensata proprio per dare un ulteriore stimolo alla crescita, puntando su calo delle tasse e sostegno agli investimenti.

Nel terzo trimestre, l’economia italiana è stata trainata da industria e servizi, a discapito dell’agricoltura, e dalla domanda interna che ha compensato positivamente il contributo negativo delle esportazioni. L’exploit estivo della produzione industriale potrebbe però, secondo gli analisti di Intesa SanPaolo, non ripetersi con lo stesso vigore anche nell’ultima parte dell’anno.

La previsione per il quarto trimestre è infatti ancora positiva, ma più cauta, attorno al +0,1%. Un rallentamento che comunque non comprometterebbe il risultato finale tanto che, “dopo il dato odierno, i rischi sulla stima di 0,8% per la crescita media annua 2016 sono verso l’alto”.

(Di Mila Onder/ANSA)