Renzi tenta la rimonta al Sud: “Con noi crescita non tasse”

Renzi tenta rimonta a sud, "con noi crescita no tasse"
Renzi tenta rimonta a sud, "con noi crescita no tasse"
Renzi tenta rimonta a sud, “con noi crescita no tasse”

ROMA. – Una rimonta ardua, da amanti delle sfide difficili. Stando ai sondaggi, è questa l’impresa che Matteo Renzi sta tentando nel tour intensissimo in Sicilia: se al nord ed al centro la distanza tra il Sì ed il No è recuperabile con una campagna elettorale mirata agli indecisi, nel mezzogiorno lo stacco, secondo alcuni istituti, raggiunge anche i dieci punti.

Ma il premier non si perde d’animo e, attraversando l’isola, per la quarta volta da aprile, batte sugli effetti pratici della riforma e sui pilastri di un governo fondato sulla “crescita, sull’innovazione” e sull’abbassamento della pressione fiscale.

I dati Istat sul pil confortano le tesi del premier sull’equazione tra stabilità, riforme e crescita. “E’ la prova che abbiamo ragione noi e non gli altri”, dice Renzi ai suoi che in vista dei mille giorni di vita del governo sta pensando ad un’iniziativa per valorizzare le riforme del governo.

E al di là dei sondaggi, il presidente del consiglio, dal polso delle iniziative in giro per l’Italia, è convinto che la “maggioranza silenziosa” degli italiani il 4 dicembre dimostrerà nell’urna di condividere la rotta dell’esecutivo e di non voler interromperne il cammino.

Certo al sud l’opera di convincimento sembra più difficile ma Renzi non si perde d’animo: dopo i due giorni in Sicilia, dove tornerà a ridosso del 4 dicembre, sarà in Sardegna e venerdì pomeriggio, di rientro dal vertice di Berlino, dovrebbe essere in Puglia, dove il governatore Michele Emiliano, sostenitore del No, è uno dei principali avversari al referendum.

Divisioni tra i dem che Debora Serracchiani spera di ricucire con un appello a Pier Luigi Bersani, che difficilmente sarà raccolto. “Non sono sorpreso dai No di D’Alema e Bersani, idee diverse sono legittime sulla costituzione”, sostiene da parte sua Walter Veltroni pur mettendo in guardia dai rischi insiti in un indebolimento di Renzi: “con l’aria che tira si rischia di scuotere un albero per raccogliere le mele ma ci si ritrova con i rami in testa”.

In Sicilia, pur non tornando sulla realizzazione del ponte sullo Stretto, Renzi porta in dote la decisione di fare a Taormina il G7 a guida italiana del 2017. Non solo una passerella di leader internazionali, secondo il premier.

“Io trovo – spiega a Catania – che sia intrigante provare ad usare l’appuntamento anche come elemento di richiamo per quelle aziende come il settore bio, nanotecnologie, agroalimentare e dell’industria della difesa”. Temi concreti che interessano i cittadini, lontano dagli echi delle polemiche romane e dagli attacchi dei sostenitori del No.

Se il leader dem ha fatto sentire la sua voce per far ritirare un emendamento del Pd che avrebbe introdotto una tassa che accorpava Imu e Tasi, Renzi non ha intenzione di tornare sulle accuse per le lettere degli italiani all’estero. Lo fa invece la Farnesina affermando in una nota di essere “impegnata con serietà e rigore” per garantire il voto all’estero.

Rassicurazioni che però non convincono i grillini che alzano il tiro sul rischio brogli anche al sud: “Invitiamo tutti gli italiani residenti all’estero a tenere gli occhi aperti e denunciare qualunque irregolarità o anomalia dovessero riscontrare”, avverte Beppe Grillo sul blog.

(di Cristina Ferrulli/ANSA)

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