Ancora proteste contro Trump, ma anche per cambiamento democratici

Ancora proteste contro il tycoon ma anche per cambiamento dem
Ancora proteste contro il tycoon ma anche per cambiamento dem
Ancora proteste contro il tycoon ma anche per cambiamento dem

NEW YORK. – Le proteste contro l’elezione di Donald Trump proseguono ormai da una settimana in tante città americane, ma più che il tycoon, scelto come nuovo presidente al termine di libere elezioni, la vera vittima politica potrebbe essere l’establishment del partito democratico.

I leader dei gruppi che hanno radunato i manifestanti hanno intenzione di scendere in strada fino al 20 gennaio, giorno in cui Trump si insedierà alla Casa Bianca, e anche oltre. L’obiettivo – spiega Politico – è quello di incanalare l’energia diffusasi a partire dalle primarie e proseguita durante la campagna elettorale per costruire una sorta di “tea party della sinistra”.

“Vogliamo sostenere le sfide portate avanti alle primarie, contro i democratici che negoziano con Donald Trump”, ha spiegato Waleed Shahid, veterano della campagna di Bernie Sanders che sta lavorando dal mese di settembre ad un gruppo chiamato ‘AllofUs’, ‘tutti noi’.

L’associazione – che unisce appartenenti alle frange ambientaliste e sostenitori del movimento Occupy Wall Street, contro l’1% dei ricchissimi d’America – si ispira all’approccio dei Tea Party, che hanno sfruttato le primarie repubblicane per canalizzare l’impegno degli insorti contro l’establishment, guidandolo verso l’ala più conservatrice.

Intanto, i democratici hanno deciso di rinviare il voto per la nomina del loro numero uno alla Camera, prevista ora per il 30 novembre, dove è in discussione la leadership di lungo termine di Nancy Pelosi. Sembra invece affermarsi sempre di più la candidatura di Keith Ellison per la presidenza del partito democratico (Dnc): il 53enne del Minnesota, afroamericano musulmano, sostenuto da Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, avrebbe il compito di guidare l’asinello verso la rinascita, necessaria dopo la disfatta dell’8 novembre.

(di Valeria Robecco/ANSA)

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