Furti e violenze, vigilantes sui bus dei nomadi

bus69

TORINO. – Arrivano i vigilantes privati sul 69, l’autobus che collega Torino con Borgaro passando nei pressi di un campo nomadi. Nei giorni degli allarmi sulla sicurezza, con i sindaci a chiedere l’impiego dell’esercito nelle grandi città, a sollevare il nuovo caso sicurezza è il primo cittadino di Borgaro, Claudio Gambino, lo stesso che due anni fa aveva proposto di sdoppiare la linea creandone una dedicata ai rom.

“Gli episodi di violenza e i furti sono ricominciati – spiega – come sindaco sono tenuto ad occuparmene e a trovare soluzioni”. La proposta di Gambino, che è del Pd, arriva a pochi giorni di distanza dalla costituzione di un comitato ‘Sicurezza linea 69′, con tanto di pagina Facebook da cui sono partite “diverse segnalazioni di abusi a bordo del bus”.

I nomadi di via Germagnano, campo abusivo di cui per altro il tribunale di Torino nei giorni scorsi ha ordinato lo sgombero, “creano timore perché non hanno nulla da perdere e le forze dell’ordine sono impotenti”, è il tenere delle segnalazioni sui social.

Il caso è stato portato in Consiglio comunale, dove il sindaco Gambino ha rassicurato i cittadini annunciando appunto l’intenzione di affidare la sicurezza del 69 a una società di vigilantes. “In strada dell’Aeroporto era arrivato l’esercito, sui bus il nucleo nomadi della polizia municipale e i controllori – ricorda – poi i riflettori sulla vicenda si sono spenti e gli episodi di violenza e i furti sono ricominciati. Bisogna intervenire”.

Da gennaio due guardie giurate faranno assistenza ai passeggeri tutti i giorni, dalle 13 alle 16, la fascia oraria in cui circolano gli studenti. Un servizio totalmente a carico del Comune, che non può coprire tutte le fasce orarie per le esigue risorse a disposizione.

Ecco perché il primo cittadino ha già inviato una lettera a Città metropolitana, prefettura, forze dell’ordine e Gtt, l’azienda del trasporto pubblico locale, per chiedere sostegno. Perché in fondo, spiega il sindaco Gambino, “anche il bus 69 è un po’ una periferia come quelle su cui lei ha costruito la sua campagna elettorale”.

Un “bel passo avanti”, per i cittadini che con le loro proteste hanno sollevato il caso. “Ma – assicurano su Facebook – continueremo a seguire le evoluzioni soprattutto per ciò che riguarda le fasce orarie di maggior copertura e l’effettiva messa in opera”.