Manovra: la carica dei ministeri, da lotta alla povertà alle assunzioni

Italian Prime Minister Matteo Renzi during the registration of the Rai Tv program "Porta a porta", hosted by journalist Bruno Vespa, in Rome, Italy, 25 October 2016. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Italian Prime Minister Matteo Renzi during the registration of the Rai Tv program "Porta a porta", hosted by journalist Bruno Vespa, in Rome, Italy, 25 October 2016. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Italian Prime Minister Matteo Renzi during the registration of the Rai Tv program “Porta a porta”, hosted by journalist Bruno Vespa, in Rome, Italy, 25 October 2016.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Ministeri alla carica della legge di bilancio. Dal finanziamento delle piste ciclabili turistiche alla soluzione del contenzioso Anas, dal potenziamento dei fondi sociali e di lotta alla povertà al contenimento delle tariffe aeroportuali dei piccoli scali, fino all’estensione del bonus diciottenni, le proposte di modifica della manovra arrivate dai vari dicasteri sono esattamente 100.

Un mare magnum in cui quasi nessun ministro ha rinunciato a chiedere assunzioni di personale, ex novo o già attivo con contratti a tempo determinato, per oltre 3.500 posti di lavoro totali (2.500 solo al ministero della Giustizia). Mentre a Montecitorio continuano senza sosta le riunioni tra maggioranza e opposizione per fare il punto sugli emendamenti e cercare di trovare un accordo in vista dell’avvio del voto domenica pomeriggio, la faldone dei 900 segnalati si è aggiunto dunque anche il fascicolo delle proposte governative.

Il ministero dei Beni culturali aveva già annunciato lo stop ai bagarini online, ma tra le richieste c’è anche quella di allargare il bonus da 500 euro ai diciottenni che comprano musica su piattaforme internet, di potenziare le aree culturali di Roma e Pompei, di finanziare le fondazioni lirico-sinfoniche, l’Istituto Luce Cinecittà, la Biennale di Venezia e il centro sperimentale di cinematografia.

Il ministero delle Infrastrutture chiede di stabilizzare gli ispettori di volo Enac, di finanziare il sistema nazionale ciclovie turistiche come il Grab di Roma e di reintrodurre la detrazione al 19% per gli abbonamenti di bus, metro e treni regionali.

Come anticipato a grandi linee da Graziano Delrio, un emendamento spiana inoltre la strada alla fusione Anas-Fs con lo stanziamento di 700 milioni per la soluzione del contenzioso della società stradale, conditio sine qua non per l’operazione.

Il piatto forte sembra però arrivare dal ministero del Lavoro. Giuliano Poletti chiede un incremento di 500 milioni l’anno per il 2017 e il 2018 e di 1 miliardo dal 2019 del Fondo per la lotta alla povertà. La copertura è in parte individuata nel riordino degli ammortizzatori sociali, in parte è a valere sulla legge di stabilità 2015 e in parte sulla stessa legge di bilancio del prossimo anno.

Con altre due proposte di modifica, il dicastero propone anche l’incremento del Fondo per le non autosufficienze (200 milioni annui) e del Fondo per le politiche sociali (150 milioni dal 2017).

I lavori parlamentari cominceranno ad entrare nel vivo nel fine settimana. La Commissione Bilancio inizierà a votare domenica, con l’obiettivo di arrivare in Aula già nel weekend successivo, evitando quindi di arrivare troppo a ridosso dell’appuntamento con il referendum del 4 dicembre. Per non interferire con il voto, sembra del resto blindato anche l’iter del decreto fiscale al Senato. L’approdo in Aula a Palazzo Madama è atteso già mercoledì 23.

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