Bolivia: grave siccità, governo dichiara emergenza nazionale

Bolivia: grave siccità
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LA PAZ. – Il governo boliviano ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per affrontare la grave siccità che colpisce il paese andino, e in particolare la sua capitale, La Paz, dove circa mezzo milione di abitanti stanno soffrendo gravi problemi di distribuzione idrica da oltre una settimana.

“Dobbiamo prepararci per il peggio”, ha detto il presidente Evo Morales, che ha chiesto alle autorità locali di usare le risorse messe a disposizione dall’emergenza per scavare nuovi pozzi e organizzare il trasporto dell’acqua da fiumi e laghi in carovane di camion, scortati dalle forze armate.

Oltre a La Paz, i centri più colpiti sono Oruro, Potosì, Cochabamba e Sucre. Di fatto, 172 dei 339 comuni in cui è diviso il paese avevano già dichiarato l’emergenza idrica prima che lo facesse il governo nazionale.

A causa dell’intensità quest’anno del fenomeno climatico noto come El Niño, le riserve idriche del paese si trovano al 10% del loro livello abituale, e gli esperti temano che si possa trattare della peggiore siccità che affronta il paese dagnli anni ’80.

La crisi ha anche un risvolto politico: la settimana scorsa Morales ha licenziato il commissario dell’azienda statale che si occupa della distribuzione dell’acqua a La Paz (Epsas) Rudy Rojas, accusandolo di essere responsabile di “una pessima gestione che ha portato l’entità al collasso”.

La situazione è particolarmente difficile, infatti, nei quartieri nuovi del sud della capitale, e in particolare ad El Alto, dove durante il week end scorso migliaia di abitanti sono scesi in piazza al grido di “Acqua sì, Evo no!”.

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