Referendum: Comitato per il No lede i diritti degli italiani all’estero

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ROMA. – Con l’annuncio di un ricorso del Comitato del No in caso di vittoria del Sì grazie ai voti esteri si sono “superati anche i più ampi confini del rispetto delle regole democratiche e, prima ancora, della decenza civile”. Lo affermano i deputati del Pd eletti all’estero Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi.

I parlamentari ricordano che il voto estero “ha retto finora a tre elezioni politiche generali e ad altrettante consultazioni referendarie”. E che, rispetto alle problematicità, “le uniche proposte di legge avanzate nella precedente e in questa legislatura, volte a migliorare e a mettere in sicurezza il voto all’estero, sono le nostre.

Dagli altri, solo qualche sporadica proposta di abolire la circoscrizione Estero e, con essa, la possibilità di esercitare ‘effettivamente’ il proprio diritto, come la Costituzione richiede”. “Gli strenui difensori del ‘la Costituzione non si tocca’ e i fautori del processo preventivo alle intenzioni di voto dei cittadini italiani all’estero avanzano, dunque, un’ipotesi di sospensione della legalità costituzionale e di aprioristica delegittimazione di quella parte dell’ordinamento che riguarda una parte dei cittadini italiani. Cittadini di pieno diritto, la cui unica diversità è quella di risiedere all’estero”.

E questo “con un risvolto, non sappiamo se raggelante o comico, che la prevalenza del No nei voti all’estero sanerebbe di per sé gli immancabili brogli che a quel voto sarebbero legati”.

Si tratta solo dell’ultimo attacco di una serie che da settimane descrive gli elettori esteri come “una congrega di individui pronta a regalare il plico elettorale in cambio di un caffè, un insieme di beoti nelle mani di costruttori di brogli in servizio permanente effettivo. Una rappresentazione vergognosa e ributtante, che si è amplificata nel totale silenzio e con l’obiettiva complicità di chi, nel fronte del No, a parole si dice vicino a questo mondo”.

Per i deputati del Pd “i cittadini italiani all’estero devono prendere atto che il voto, per iniziativa altrui, non nostra, si è caricato di significati che, per quanto li riguarda, vanno anche al di là di questa pur importantissima scelta. Si tratta di affermare concretamente, con il voto, la propria autonomia e il proprio diritto di pesare e di essere rispettati come qualsiasi altro cittadino italiano”.

“La faziosità politica del fronte del No, inoltre, sta creando danni gravissimi agli interessi del Paese perché disilludere e respingere milioni di cittadini integrati nelle realtà più dinamiche del mondo significa depotenziare e rimettere in discussione il sostegno alla proiezione internazionale dell’Italia, di cui essi sono i primi testimoni e attori”, concludono.

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