Silence, il film di Scorsese alla prima con i gesuiti in Vaticano

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NEW YORK. – “Silence”, l’attesissimo film di Martin Scorsese sui gesuiti in Giappone, avrà la sua prima in Vaticano davanti a un pubblico di sacerdoti della Compagnia di Gesù. Il film, che aprirà nelle sale di New York e Los Angeles alla vigilia di Natale, è basato su un romanzo di Shusaku Endo in cui due gesuiti portoghesi (Andrew Garfield e Adam Driver) vengono perseguitati e torturati durante un viaggio in Giappone intrapreso alla ricerca del loro mentore (Liam Neeson) e per diffondere la cristianità.

Scorsese accompagnerà il suo film in Vaticano. Non è chiaro se Papa Francesco parteciperà alla proiezione, ma non è un volo di fantasia immaginare almeno un’udienza privata nei giorni in cui il 74enne regista sarà a Roma. Il New York Times, che dedica sul Magazine domenicale un lungo profilo a Scorsese e alla sua ultima fatica per il grande schermo, gli ha chiesto come descriverebbe il suo lavoro al pontefice: “Gli direi che ho provato a scoprire come vivere la vita, ho cercato di esplorare cos’è la nostra esistenza e quale è il suo significato”.

Il regista italo-americano, chierichetto da bambino a Little Italy, ha impiegato 27 anni a realizzare “Silence”, dal giorno in cui ha acquistato i diritti del romanzo di Endo dopo esserne rimasto folgorato durante un viaggio in Giappone nel 1989.

Scorsese era stato metaforicamente crocifisso da critica e pubblico per “L’Ultima Tentazione di Cristo” e aveva trovato nella storia dei missionari gesuiti perseguitati, catturati e costretti all’apostasia sotto tortura un tema straordinariamente in sintonia con il suo stato d’animo.

Dopo anni di attesa l’elezione di Papa Francesco e le persecuzioni dei cristiani in Medioriente lo hanno convinto che il progetto poteva aver raggiunto massa critica. Con le scene di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, “Silence” “è un film per il nostro tempo”, ha scritto il New York Times: “Collocandole nel lontano passato missionario, esplora numerose questioni del nostro presente: dalla pretesa di molte società a una verità universale, al conflitto tra una professione di fede e le sue manifestazioni e l’apparente silenzio di Dio quando i fedeli sono spinti a commettere in suo nome atti di violenza”.

Il Vaticano organizza occasionalmente proiezioni di film in linea con gli argomenti che preoccupano la Chiesa. Di recente ha mostrato “Unbroken” di Angelina Jolie e ha presentato ai membri della commissione contro gli abusi sessuali “Il caso Spotlight”, il film premio Oscar sull’inchiesta da Premio Pulitzer condotta dal Boston Globe sulle molestie dei preti di Boston.

(di Alessandra Baldini/ANSA)