Inps: ora la riforma di Boeri può partire

Boeri, presidente Inps

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ROMA.- La riforma organizzativa dell’Inps messa a punto dal presidente, Tito Boeri, con la riduzione dei dirigenti generali e il rafforzamento dei servizi sul territorio “può partire”: il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si è detto convinto dell’utilità del passo indietro del direttore generale, Massimo Cioffi che ha consegnato le proprie dimissioni perché la frattura tra i vertici dell’Istituto era “insanabile”.

“Siccome non c’erano le condizioni per risolvere questo contenzioso – ha detto – é stato meglio risolverlo decidendo di fare un passo indietro”, una scelta “giusta”. Il piano di riorganizzazione è stato modificato sulla base delle osservazioni fatte dal ministero e ora la riforma può partire. “Gli elementi che mettevano tensione – ha detto Poletti – sono stati recuperati. Le nuove determine del presidente hanno tenuto conto delle valutazioni fatte dai ministeri”.

A breve, probabilmente oggi, quindi il ministero darà il suo parere positivo sulla riorganizzazione. La riforma – ha aggiunto “per noi va bene. C’è un avvicinamento della dirigenza al territorio”. La riforma prevede una riduzione delle direzioni generali da 48 a 37 (36 più l’Oiv, l’ente di vigilanza interna) e lo spostamento della maggioranza della dirigenza apicale sul territorio con la creazione di 22 posizioni nel Paese (fra cui una che si chiamerà servizi agli utenti sul territorio) a fronte delle 15 attuali.

Si prevede l’introduzione di una Commissione che formulerà una rosa dei candidati per la dirigenza che ha però ha funzione soltanto istruttoria. Si prevede con questa riorganizzazione di risparmiare otto milioni a regime per avviare l’assunzione di 900 funzionari perché sia possibile rispondere alla cittadinanza su tutti i servizi esistenti ma anche per gestire l’Ape (l’anticipo pensionistico) che entrerà in vigore a maggio.

Il Civ non potrà più intervenire nella gestione dell’Istituto dando direttive al Direttore generale. Quanto alla nomina del nuovo direttore generale (al momento è facente funzione Vincenzo Damato che era vicario di Cioffi) è probabile che si guardi all’interno all’Istituto ma appare difficile che arrivi una decisione del Governo prima del voto al referendum costituzionale e quindi prima del 4 dicembre.

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