“Caritas de Venezuela” smentisce il Seniat

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CARACAS – Dopo il comunicato del Seniat ecco, a stretto giro di posta, la smentita della “Comisión de Justicia y Paz” della “Conferencia Episcopal Venezolana” e della “Caritas de Venezuela”. Le organizzazioni religiose, infatti, attraverso un comunicato assicurano di aver fatto tutti i passi necessari per sdoganare le medicine donate da alcuni venezuelani residenti in Cile. Ma ogni sforzo, sottolineano, è stato inutile. Si è infranto contro la barriera della burocrazia.
Le organizzazioni religiose, nel comunicato, segnalano di aver chiesto i relativi permessi al Seniat, senza riuscire ad ottenerli, e di aver sostenuto incontri con rappresentanti dei differenti organismo ministeriali. Assicurano di aver avuto colloqui anche con funzionari del Ministero della Salute. Ma ogni sforzo, a quanto pare, è risultato inutile. Le preghiere del Cardinale Porras che chiedeva comprensione alle autorità responsabili, rese pubbliche dai mass-media, sono anch’esse cadute nel vuoto.
VenMundo, una delle Ong venezuelane all’estero, aveva denunciato il 2 novembre scorso la presenza delle medicine presso la dogana del Porto della Guaira e l’impossibilità di sdoganarle. Ed espresso preoccupazione per il pericolo che le medicine, frutto della solidarietà di cittadini residenti in Cile, potessero scadere.
Il carico di circa tre tonellate di farmaci era arrivato al porto lo scorso 23 agosto, destinato alla Caritas de Venezuela che si sarebbe occupato della distribuzione. Nei giorni scorsi, il Seniat, attraverso il suo account in Twitter. aveva reso noto che l’importante carico non era stato reclamato e, quindi, era stato dichiarato “abbandonato”. Una dichiarazione immediatamente smentida dalle organizzazioni religiose.
Il deputato Josè Manuel Olivarez aveva definito una “rapina” il sequestro delle medicine e aveva denunciato il fatto nell’Assemblea Nazionale.
Le medicine, in un principio destinate alla Caritas, saranno distribuite dall’“Instituto Venezolano del Seguro Social”.
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