Borges: “Il Paese ha bisogno di soluzioni immediate”

Julio Borges, presidente del Parlamento
Deputato Julio Borges, esponente di spicco di Primero Justicia e del Tavolo dell'Unità
Deputato Julio Borges, esponente di spicco di Primero Justicia e del Tavolo dell’Unità

CARACAS – Il dialogo Governo-Opposizione non può estendersi fino a marzo. Ne è convinto il deputato Julio Borges, esponente di spicco del partito Primero Justicia e del Tavolo dell’Unità.
– Il Paese – ha detto categorico il dirigente dell’Opposizione – non puó aspettare tanto. I problemi della nazione hanno bisogno di soluzioni immediate. La crisi non puó attendere.
Le dichiarazioni del deputato di Primero Justicia sono la risposta a quanto affermato dal presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, che, per televisione e in compagnia dell’ex premier spagnolo José Luis Zapatero, aveva precisato che il dialogo va per buon cammino e negato che il governo abbia abbandonato il “Tavolo”.

Il capo dello Stato, Nicolás Maduro
Il capo dello Stato, Nicolás Maduro

– Il dialogo – aveva detto il capo dello Stato – avanza, gode di buona salute. Dicembre è alle porte, e il dialogo si acquista forza. Poi verranno gennaio, febbraio e marzo con un “tavolo del dialogo” sempre piú forte.
Borges, nel criticare le affermazioni del presidente Maduro, ha ratificato che il Governo aveva abbandonato il “tavolo” per poi fare marcia indietro. Quindi è tornato sul tema del referendum. Ha negato che ormai non vi sia piú possibilità di una consulta popolare.
– Il referendum non è morto – ha detto categorico -. Si puó realizzare anche l’ultimo giorno. Bisogna difenderlo perchè è l’unica possibilità che si ha di votare. O, in mancanza di referendum, si possono indire elezioni presidenziali. Qualunque via per un cambio di governo è percorribile, sia essa il referendum sia essa le presidenziali.
Per il Tavolo dell’Unità, ha assicurato il deputato di Primero Justicia, l’unica via percorribile è quella del voto.