Il referendum e il “caso” delle matite cancellabili

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E niente, siccome #blog e #giornali stanno cavalcando il complotto delle matite cancellabili, mi tocca fare uno sforzo di benevolenza e donarvi un po’ del mio abc. Il tratto di una matita, udite udite, si può cancellare. Roba da non crederci.

Il materiale cartaceo, il tipo di colorazione e la natura della stampa di una scheda elettorale sono particolari. Se provate a rimuovere un segno con una gomma da cancellare o con un qualsiasi altro sistema ideato da Piero Pelù, il foglio si macchia e si danneggia, rendendo evidente il tentativo di alterazione.

La scelta della matita risale a decenni e decenni fa ed ha un suo suo perché. Un perché sensato e strutturato, proprio al contrario delle idiozie che stanno circolando sul #web in queste ore.

Lasciare la facoltà al singolo individuo, infatti, di votare con la propria penna potrebbe minare la segretezza del voto. Io imprenditore, insieme a tutti i miei impiegati, voto per il sindaco della località X con un tratto blu, o peggio ancor rosso o verde, ed al momento dello spoglio lui saprà che lo abbiamo sostenuto. Quindi, il giorno dopo, l’appalto Y andrà a me.

Dunque la matita grigia, anonima, uguale per tutti. Cancellabile sì su un foglio di carta qualsiasi. Dura a morire, invece, sulla rugosa scheda elettorale.

Così come dura da morire è l’idiozia della gente.

#Grazie a #BeppeGrillo per averci reso, oltre che strilloni, tutti un po’ più stupidi.

#Referendum #Sì #No #SìoNo #PieroPelù #Pelù #Matite #MS5 #5Stelle

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