Trump: Nyt, chiamata Taiwan non fu gaffe ma vero piano

(ANSA) – NEW YORK, 7 DIC – Dietro alla telefonata tra Donald Trump e la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen c’é un ex candidato alla Casa Bianca: il repubblicano Bob Dole, oggi lobbysta a Washington. Lo rivela il New York Times, sottolineando come l’episodio che ha fatto infuriare la Cina sia tutt’altro che una gaffe diplomatica, ma “un piano ben orchestrato” da parte di Taiwan. Piano teso a sfruttare l’elezione del nuovo presidente Usa per riallacciare le relazioni con gli Stati Uniti. Dole – scrive il Nyt – avrebbe agito come “agente straniero” per il governo di Taipei coordinandosi anche con i responsabili della campagna e del ‘transition team’ di Trump. Per i suoi servigi avrebbe ricevuto da maggio ad ottobre una somma di 140 mila dollari, secondo quanto emerge da alcuni documenti in mano al Dipartimento di giustizia.