Aereo Chapecoense: arrestato il direttore della compagnia LaMia

aereo

RIO DE JANEIRO. – Primi arresti a dieci giorni dalla sciagura aerea che in Colombia ha decimato la squadra di calcio brasiliana Chapecoense: le autorità boliviane hanno fatto scattare le manette per Gustavo Vargas, direttore generale di LaMia, la compagnia del volo precipitato a fine novembre nei pressi di Medellin. Vargas in passato è stato pilota del presidente boliviano Evo Morales. Insieme a lui sono finiti in carcere anche il responsabile per il mantenimento dei velivoli e un’impiegata amministrativa della LaMia.

Gli ordini di custodia sono stati firmati dal pm Ivan Quintanilla, responsabile per il caso. Il ministro boliviano per i Lavori pubblici, Milton Claros, ha spiegato che esistono indizi che puntano a un traffico di influenze per l’ottenimento dei permessi di volo da parte della compagnia aerea.

La giustizia boliviana ha anche chiesto all’Interpol di arrestare Celia Castañedo Monasterio, la funzionaria dell’amministrazione nazionale di aeroporti che ha autorizzato il piano di volo dell’aereo poi schiantatosi a terra, prima di atterrare nell’aeroporto di Rionegro, malgrado non disponesse della carica di carburante prevista dai regolamenti.

Castañedo è fuggita in Brasile, dove ha chiesto asilo, sostenendo di essere vittima di una persecuzione politica nel proprio Paese. Mentre nelle prossime ore potrebbe finire agli arresti anche il pilota dell’aereo caduto, Miguel Quiroga, ricercato a La Paz per diserzione, secondo il ministro della Difesa boliviano, Reymi Ferreira.

La tragedia dello scorso 28 novembre ha provocato la morte di 71 delle 77 persone che erano a bordo, tra cui i giocatori e lo staff dirigenziale della Chapecoense, insieme a numerosi giornalisti. Sei i sopravvissuti. Il team brasiliano si stava recando a Medellin per giocare contro l’Atletico Nacional la gara di andata della finale della Coppa Sudamericana.

Anche se ancora manca l’ufficialità, dalle indagini preliminari sembra ormai certo che l’incidente sia stato causato dalla mancanza di carburante e dalla decisione del comandante di cambiare all’ultimo momento il piano di volo, saltando il previsto scalo per fare rifornimento.

Lo stesso direttore della LaMia, ora arrestato, ha ammesso al quotidiano ‘Pagina Siete’ che il velivolo, un BA-146, modello RJ85, avrebbe dovuto fare rifornimento nella città boliviana di Cobija, nell’estremo nord del Paese, per poter continuare il viaggio in sicurezza fino a Medellin.

Lascia un commento