Ramos Allup insiste: “Parlamento riprenderà il processo politico al presidente”

Henry Ramos Allup, presidente del Parlamento
Henry Ramos Allup, presidente del Parlamento

CARACAS – La tesi illustrata dal presidente del Parlamento, Henry Ramos Allup, è assai semplice: il Governo non ha tenuto fede agli accordi presi durante il dialogo promosso da Unasur e alcuni ex presidenti di Stato e di Governo con l’accompagnamento del Vaticano, quindi l’Assemblea Nazionale è libera di proseguire con la sua agenda, ch’era stata “congelata” su richiesta della Santa Sede. In altre parole, i deputati dello Stato Amazonas, che si erano “auto-sospesi” dopo le denuncie di brogli, potranno integrare nuovamente il corpo parlamentare nel momento che considerino opportuno e l’Assemblea Nazionale potrá iniziare il processo politico al capo dello Stato.
– Il processo politico al presidente Maduro – ha spiegato Ramos Allup, rispondendo ad esponenti del governo – è parte delle prerogative del Parlamento.
Il deputato, quindi, ha reso noto che il processo andrà avanti nonostante la preghiera rivolta ai protagonisti del dialogo dall’emissario della Santa Sede, Josè Maria Celli, che ha chiesto di temporeggiare e, comunque, di non prendere decisioni prima della riunione Governo- Opposizione del 13 gennaio. Ramos Allup ha assicurato che i rappresentandi del Tavolo dell’Unità, l’eterogenea coalizione dei partiti di Opposizione, non parteciperanno ai prossimi incontri se prima il Governo non rispetterà gli accordi.
– La comunità internazionale – ha detto Ramos Allup – chiedeva il dialogo. Per questo abbiamo accettato. Se non lo avessimo fatto avremo dato artgomenti al Governo
Ramos Allup considera che il paese non potrá uscire dalla crisi con un governo presieduto dal presidente Maduro. Se si da credito alle tante voci che corrono sul contenuto della lettera inviata dalla Santa Sede al Governo e all’Opposizione, il Vaticano riterrebbe necessario un accordo sulle elezioni anticipate da realizzare il piú presto possibile
“E’ con dolore che dobbiamo prendere atto che quanto accaduto fino ad ora non è incoraggiante. Mi riferisco in particolare al fatto che stiamo assistendo ad un inquietante ritardo nell’applicazione dei provvedimenti necessari per dare concretezza agli accordi raggiunti; inoltre, si riscontra che, al margine degli incontri di lavoro, si continua ad rilasciare dichiarazioni o a prendere decisioni che non giovano alla comprensione tra le parti. In questo contesto, la Sada Sede, prosegue nel suo ruolo di garante della serietà e sincerità del dialogo”. Questo sarebbe uno stralcio della lettera inviata da mons Pietro Parolin alle parti in conflitto nella speranza che si possa raggiungere al piú presto un accordo.
dialogo-opposizione-governo

Il Vaticano e l’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasud) sono impegnati a rilanciare il dialogo tra il presidente Maduro e l’opposizione. Il segretario dell’Unasud, l’ex presidente colombiano Ernesto Samper, e l’emissario della Santa Sede, monsignor Claudio Maria Celli, hanno sottolineato che si deve dare inizio ad una tappa che “porti alla riattivazione, al consolidamento e alla sostenibilità del dialogo”. Quindi, hanno presentato ai principali attori una proposta di lavoro. Questa prevede un nuovo incontro il prossimo 13 gennaio, dopo il fallimento di quello del 6 dicembre.
Samper ha esortato le parti in conflitto ad un “cessate il fuoco”.
– Sarebbe conveniente – ha fatto notare -. Le dichiarazioni fatte in questo modo molte volte creano confusione.
Sebbene sia vero che i mediatori hanno anche chiesto alle parti di “astenersi dal prendere decisioni che rendano ancora più difficile il loro rapporto” lo è anche che, stando a quanto informato dal presidente del Parlamento, l’invito pare caduto nel vuoto.