Venezuela-Onu, raggiunto l’accordo per coprire il deficit di medicine

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CARACAS – E’ il riconoscimento tacito della crisi umanitaria che vive il Paese e della necesità urgente di medicine per assicurare ai cittadini una migliore qualità di vita che oggi gli viene negata. La ministro degli Affari Esteri, Delcy Rodríguez, ha reso noto che il governo ha deciso di ampliare e rafforzare la cooperazione con le Nazioni Unite per l’acquisto di farmaci.

– Allargando la cooperazione – ha assicurato la ministro – si potranno aquistare medicine e cosí migliorare l’approvvigionamento. L’operazione verrà eseguita attraverso il “Fondo Estratégico” e il “Fondo Rotatorio”.

Il capo della diplomazia venezuelana ha spiegato che l’accordo ha per obiettivo rafforzare un modello costruito sulla difesa dei diritti umani. Quindi ha affermato che è stato costituito un Comitato Tecnico che, con la cooperazione e l’assistenza internazionale, avrà la missione di sconfiggere “la falsa corrente d’opinione che pretende vendere l’esistenza di una crisi umanitaria nel Paese, con l’obiettivo di provocare un intervento straniero”.
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Come si ricorderá, una delle esigenze del Tavolo dell’Unità, per partecipare ai prossimi incontri col Governo promossi da Unasud e Vaticano, è la creazione din una canale umanitario che permetta di superare la crisi provocata dalla macanza di alimenti e medicine.

Recentemente, il Seniat, tra le polemiche, ha sequestrato un carico di medicine che venezuelani residenti in Cile avevano inviato alla Caritas-Venezuela. Il Seniat ha giustificato il procedimento affermando che nessuno aveva reclamato i farmaci. Caritas in Venezuela ha smentito categoricamente e sostenuto che è stato fatto di tutto per ottenere i permessi ed avere le medicine depositate presso la dogana, ma inutilmente.

Anche la Federazione dei Medici ha denunciato la grave carenza di farmaci mentre la polizia política ha arrestato nei giorni scorsi, per poi liberare, il responsabile del reparto di Ginecologia dell’Ospedale “Los Magallanes”, Gonzalo Muller, nel popolare quartiere di Catia. L’accusa mossagli in un primo momento è stata quella di aver accettato una donazione di farmaci dalla Ong “Rescate Venezuela” di cui la connazionale Lilian Tintori, moglie del prigioniero político e esponente di Voluntad Popular, Leopoldo López, è una delle principali esponenti.

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