Lega e M5s, meglio la piazza. Fi si oppone ma è cauta

Grillo e Salvini
Grillo e Salvini

ROMA. – Fuori dal “Palazzo” ma in piazza con la gente per protestare contro il nuovo esecutivo Gentiloni. La Lega di Matteo Salvini e il M5s di Beppe Grillo annunciano l’Aventino sulla fiducia al nuovo governo ed, entrambi, si rivolgono alla piazza. Giorgia Meloni partecipa alle consultazioni con il premier incaricato ma “solo perché a noi le cose piace dirle in faccia” e annuncia pure lei la mobilitazione: il 22 gennaio per dire No al Governo Gentiloni “identico a quello precedente. In pratica – commenta – uno sputo in faccia agli italiani”.

Anche Forza Italia annuncia un’ “opposizione senza sconti”, ma avendo come priorità una nuova legge elettorale prova a riunire al tavolo Lega e Fdi. “Domani ci incontreremo per discutere di legge elettorale nel nostro campo” e valutare “una piattaforma comune” che abbia come obiettivo “un equilibrio tra rappresentanza e governabilità” dice Paolo Romani, capogruppo FI al Senato.

Dalla minoranza Pd, invece, arriva la promessa di fiducia al nuovo governo ma con paletti: “La stabilità la garantiamo perché siamo responsabili. Ma sui provvedimenti ci devono convincere” avverte Pier Luigi Bersani. Da D’Alema l’affondo: così, dice, alle prossime elezioni saremo travolti da “un’ondata”.

Ma è soprattutto il connubio di Lega e M5s, che si contendono sullo stesso campo l’opposizione dura e pura al neo-esecutivo Gentiloni, un “fantasma” per la Lega e un “avatar” per i 5 Stelle, che arriva la stessa strategia di attacco. “Non parteciperemo a votazioni per fiducia o non fiducia” a un “Governo imbarazzante e vergognoso” attacca Salvini che definisce il nuovo esecutivo “un’ammucchiata di poltronari”.

Poi preannuncia già per questo weekend una mobilitazione per la raccolta firme per indire “le elezioni subito” e poi una manifestazione nazionale entro fine gennaio. Sulla nuova squadra Salvini – che resterà segretario fino alla data delle prossime elezioni ma che Bossi non vede come leader – ironizza sull’incarico ad Alfano: “non ho parole. Dopo aver riempito l’Italia di immigrati, è promosso a Ministro degli Esteri: ve li vedete lui e Gentiloni a trattare con Trump e Putin”.

Anche Beppe Grillo sale sull’Aventino: i parlamentari M5s non annunceranno le paventate dimissioni di massa ma diserteranno le votazioni per la fiducia e già guardano al 24 gennaio, giorno in cui dovrebbe pronunciarsi la Consulta sull’Italicum, come data spot per convocare la piazza.

“Continuino pure con la loro invasione di ultracorpi, noi compariremo in una piazza d’Italia e terremo lì una seduta parlamentare: sarà un Flash Mob per la Democrazia dove a parlare e ad essere ascoltati saranno i cittadini” annuncia il leader M5s. Ma il tam-tam corre sui social e tutta la ‘squadra’ di parlamentari evoca la piazza e attacca il nuovo esecutivo.

“Squadra che perde non si cambia..” maligna Luigi Di Maio che invita il Movimento a non demoralizzarsi e promette: “non molleremo, nostro momento sta arrivando”. Alessandro Di Battista invece gongola: “Più promuovono la Boschi e Alfano, più aumentano i voti ai Cinquestelle”. “Cercando di resistere. Ma sono all’angolo” assicura anche Roberto Fico. Anche i 5 Stelle usciranno dalle Aule parlamentari quando si tratterà di votare la fiducia al nuovo governo: ascolteranno il nuovo premier, faranno le loro dichiarazioni ma poi lasceranno gli scranni.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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