Terremoto in Campidoglio, l’assessore all’Ambiente Paola Muraro rassegna le dimissioni

La sindaca di Roma Virginia Raggi (S) con l'assessora alla Sostenibilità Ambientale Paola Muraro ANSA/ ANGELO CARCONI
La sindaca di Roma Virginia Raggi (S) con l’assessora alla Sostenibilità Ambientale Paola Muraro
ANSA/ ANGELO CARCONI

ROMA. – L’ultimo terremoto in Campidoglio si consuma tra un pomeriggio e una nottata. L’assessore all’Ambiente Paola Muraro, il più discusso della giunta Raggi, comunica alla sindaca di aver ricevuto un avviso di garanzia e rassegna le sue dimissioni. Virginia Raggi, dopo averla sempre difesa, le accetta e annuncia: “Attendiamo con fiducia che l’assessora chiarisca nel dettaglio la sua posizione. Nel frattempo, sarò io ad assumere le sue deleghe”.

Nel mezzo c’è una lunga e concitata riunione con la maggioranza comunale a 5 Stelle, che appoggia la scelta della sindaca, e alcuni contatti tra lei e il leader del Movimento, Beppe Grillo. Le dimissioni di Muraro, indagata per presunti reati ambientali dal mese di aprile, erano uno spettro che da mesi si agitava in Campidoglio. Ma l’accelerazione dell’addio è arrivata come un fulmine a ciel sereno.

I capi di imputazione che le vengono contestati, con riferimento all’epoca in cui era consulente di Ama, sono cinque. “Verrò ascoltata dalla Procura il prossimo 21 dicembre. Sono tranquilla e convinta di riuscire a dimostrare la mia totale estraneità ai fatti – le parole dell’ormai ex assessore -. Tuttavia, per senso di responsabilità ho deciso di dimettermi”.

Muraro quindi spiega di aver ricevuto ieri l’avviso di garanzia. Ma l’invito a comparire in Procura, in effetti, sarebbe stato notificato il 7 dicembre ai suoi difensori che, però, avrebbero informato solo in seguito la loro assistita. Una discordanza di date che potrebbe suscitare sospetti e ancora polemiche, come per la mail non letta da Luigi Di Maio a luglio.

Dal Movimento 5 Stelle trapela soddisfazione per l’addio alla ex consulente Ama, che sin dall’inizio del mandato aveva attirato tante polemiche sull’amministrare comunale. Ma sul futuro delle deleghe all’ambiente non c’è ancora certezza. Fonti vicine alle sindaca non escludono, infatti, che Paola Muraro, una volta chiarita la sua posizione giudiziaria, possa tornare al suo posto.

Proprio in quest’ottica, benché sia già pronta una shortlist di possibili sostituti, non ci sarà fretta nella nomina. Di certo potrebbe pesare sulle scelte finali la posizione del leader del M5S Beppe Grillo che, secondo rumors, già domani a Roma vedrà la sindaca. Le opposizioni, Pd in testa, partono all’attacco, dal Parlamento fino al Consiglio comunale.

La deputata dem Stella Bianchi si chiede “cosa abbia spinto davvero la Muraro a presentare le dimissioni. Paola Muraro sa di essere indagata per reati ambientali da mesi, la sindaca Raggi lo sa dalla fine di luglio e lo stesso vale per altri esponenti dei cinque stelle tra i quali anche Luigi Di Maio”.

“Le accuse contro l’ormai ex assessore all’ambiente sono gravi. I romani hanno il diritto essere informati attraverso l’Assemblea Capitolina”, le fa eco la capogruppo in Campidoglio Michela Di Biase. “L’avevamo sempre detto: ‘in presenza di un avviso di garanzia chiederemo di fare un passo indietro’ – ricorda la senatrice pentastellata Paola Taverna -, credo che Muraro lo abbia fatto di sua sponte, va bene così”.

L’uscita di scena della responsabile all’Ambiente si inserisce in un periodo già turbolento in Campidoglio, con i recenti malumori nel M5S per l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini e le voci – poi smentite dal diretto interessato – di un suo possibile addio.

Inoltre le dimissioni di Muraro non sono le prime nell’amministrazione a 5 Stelle: il clou delle defezioni si è registrato il 1 settembre quando in una sola giornata lasciarono l’ex assessore al Bilancio Marcello Minenna, l’ex capo di Gabinetto Carla Romana Raineri, i vertici di Ama e Atac.

(di Paola Lo Mele/ANSA)