Putin e Trump, per Forbes i due più potenti al mondo

NEW YORK. – Primo Vladimir Putin. Secondo Donald Trump. Per Forbes sono gli uomini più potenti della terra, quelli che probabilmente rilanciando le relazioni tra Russia e Stati Uniti ridisegneranno gli equilibri internazionali. Per il leader del Cremlino si tratta di una conferma, visto che anche nella classifica 2015 del magazine Usa era sullo scalino più alto del podio.

“E’ uno dei pochi uomini al mondo tanto potente da poter fare quello che vuole”, era la motivazione dello scorso anno. “Ha esteso l’influenza del suo paese in ogni angolo del mondo, dalla Siria alle elezioni americane”, quella di quest’anno. E a conquistare la Casa Bianca è stato proprio Trump, da poco incoronato anche persona dell’anno da Time. Una vittoria definita ‘sorprendente’, che a distanza di oltre un mese fa però ancora discutere proprio per i sospetti di interferenze oltre il lecito da parte di Mosca.

La classifica è impietosa verso chi esce di scena: come nel caso di Barack Obama, da uomo più potente del pianeta scivolato ora al 48/mo posto. In terza posizione invece la cancelliera tedesca Angela Merkel, da anni considerata la donna più influente della comunità internazionale, che mantiene una posizione di rilievo nonostante anche per lei il vento del populismo rappresenti oramai una minaccia costante. Determinante per Forbes il suo ruolo nel tenere compatto il fonte europeo dopo lo shock della Brexit.

Lo stesso ruolo svolto da Mario Draghi, unico italiano in classifica, all’undicesimo posto. All’ex governatore di Bankitalia è toccato presiedere la Bce in un’era in cui la fiducia verso l’unità europea si è andata via via sgretolando, lavorando sempre con un obiettivo: “promuovere la crescita dell’Eurozona”, attraverso il programma del Quantitative Easing (l’acquisto di titoli) e una politica monetaria di tassi ai minimi.

A completare la top ten ci sono il leader cinese Xi Jinpoing al quarto posto, sopra Papa Francesco, “impegnato – si legge – in una missione personale che è quella di trasformare l’immagine conservatrice della chiesa cattolica”. Al sesto posto la presidente della Fed Janet Yellen, che proprio in queste ore ha presieduto la riunione che ha deciso il secondo rialzo dei tassi Usa in dieci anni, al settimo Bill Gates, all’ottavo Larry Page di Google, al nono il primo ministro indiano Narendra Modi.

Una curiosità: al 24/mo posto troviamo Rex Tillerson, numero uno del colosso energetico Exxon Mobile nominato da Donald Trump nuovo segretario di stato Usa.

Lascia un commento