Aumentano i congedi dei papà ma sono ancora pochi

ROMA. – Mappa tra salite e discese per le prestazioni a sostegno della famiglia erogate dall’Inps. Gli assegni al nucleo familiare restano sostanzialmente stabili (oltre 2,8 milioni) nel 2015 tra i dipendenti privati (esclusi agricoli e domestici), ma non tra i pensionati, per i quali si registra un ulteriore calo e si arriva a toccare un -21% dal 2011 in termini di beneficiari (sotto 1,2 milioni). L’importo medio annuo risulta pari a 570 euro.

In calo anche il numero delle lavoratrici dipendenti che nel corso dell’anno scorso hanno cominciato a percepire l’indennità di maternità (poco più di 204mila, -4,9% rispetto al 2014 e -13,7% dal 2011). Una diminuzione che si fa ancora più accentuata per le lavoratrici autonome: in 15mila ne hanno beneficiato, con un calo del 27% rispetto al 2011.

In controtendenza, invece, i numeri dei congedi parentali: in aumento per le mamme ma anche per i papà, che però restano ancora pochi (44.700 in tutto l’anno).

“Andamento crescente”, inoltre, per i permessi richiesti dai lavoratori dipendenti in base alla legge 104/92 perché essi stessi con disabilità grave o per assistere familiari disabili: l’aumento è stato rispettivamente del 22,5% e del 34% dal 2011 per i permessi personali (48.674 nel 2015) e per i permessi per familiari (341.665 sempre lo scorso anno).

Per quanto riguarda maternità e paternità, dall’Osservatorio Inps emerge che in totale il numero di lavoratrici e lavoratori dipendenti che nel 2015 sono stati almeno un giorno in congedo parentale è stato pari a 298.313 (+5,1% sul 2014). I padri che ne hanno usufruito sono stati complessivamente 44.700, con un incremento rispetto al 2014 del 22,3% e del 39,8% rispetto a cinque anni prima.

Per i padri la legge Fornero del 2012 ha introdotto un giorno di astensione obbligatoria e due giorni di astensione facoltativa (in questo caso in alternativa alla madre). Ma il ricorso a questo istituto, evidenzia l’Inps, è “ancora limitato”, “anche in riferimento al giorno di congedo obbligatorio, considerando che in Italia, nel 2015, ci sono state circa 486mila nascite”.

La manovra 2017 prevede che il congedo dei neo papà si allunghi a quattro giorni nel 2018 (cinque se uno a valere su quelli della madre). Quanto alle lavoratrici autonome, invece, se in 15.027 hanno beneficiato dell’indennità di maternità (in costante calo dal 2011), in duemila hanno usufruito del congedo parentale.

Il cosiddetto Jobs act degli autonomi, ora all’esame della Camera dopo il primo ok del Senato, punta a dare più tutele al settore, a cominciare dalla maternità e dall’estensione del congedo a sei mesi (oggi a tre mesi).