Brasile: Lava Jato, rinviati a giudizio Lula e la moglie

Lula da Silva e la moglie Marisa Leticia (foto LaPresse)
Lula da Silva e la moglie Marisa Leticia (foto LaPresse)

SAN PAOLO. – Ancora un rinvio a giudizio per l’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, nell’ambito dell’inchiesta Lava Jato, la Mani Pulite brasiliana.

Il giudice federale Sergio Moro ha ritenuto che vi fossero le prove necessarie per mandare a processo con l’accusa di corruzione passiva e riciclaggio Lula, 71 anni, sua moglie Marisa Leticia, 66, l’ex ministro Antonio Palocci e altre sei persone coinvolte a vario titolo nell’acquisto di un immobile adiacente all’abitazione dell’ex capo di stato e di un terreno a San Paolo su cui sarebbe dovuto sorgere il nuovo Istituto Lula, la fondazione dell’ex presidente.

Tra le persone rinviate a giudizio figura anche Marcelo Odebrecht, erede dell’omonima holding delle costruzioni, che ha cominciato a collaborare con i magistrati dopo l’arresto. Le sue confessione stanno facendo tremare i palazzi del potere brasiliani e hanno lambito anche il presidente Michel Temer.

Lula è già stato rinviato a giudizio in altri quattro procedimenti penali con vari capi d’imputazione, tra cui corruzione e riciclaggio. Venerdì scorso, un giudice federale di Brasilia, ha rinviato a giudizio l’ex presidente-operaio e suo figlio minore Luis Claudio, detto Lulinha.

Secondo l’accusa, Luis Claudio avrebbe ricevuto tangenti da lobbisti che intendevano in questo modo garantire gli interessi delle proprie aziende presso il governo brasiliano. L’accusa ritiene inoltre che Lula, tra il 2013 e il 2015, abbia promesso di intervenire presso il governo di Dilma Rousseff per favorire l’acquisto di 36 caccia Saab Gripen e per la concessione di incentivi fiscali alle case automobilistiche.

”L’ex presidente Lula non ha mai sollecitato vantaggi indebiti ed ha sempre agito nella legalità, durante e dopo la sua presidenza. La Lava Jato, che è cominciata indagando sui fondi neri di Petrobras, si è trasformata in una persecuzione nei confronti dell’ex presidente”, si legge sulla pagina Facebook dell’Istituto Lula.

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