“Vivere all’italiana”, la nuova strategia di promozione dell’Italia nel mondo

Il ministro Angelino Alfano con i direttori degli Istituti Italiani di Cultura
Il ministro Angelino Alfano con i direttori degli Istituti Italiani di Cultura

ROMA. – “Si va a triplicare gli investimenti e soprattutto si rilancia l’idea dell’Italia come superpotenza della cultura e della bellezza, perché dobbiamo esercitare questa nostra forze e nostra influenza anche sul piano della diplomazia, che diventa anche diplomazia culturale”.

Così il ministro degli esteri Angelino Alfano sintetizza la filosofia del nuovo programma ‘Vivere all’Italiana’, poco dopo l’apertura, alla Farnesina, della Conferenza dei Direttori degli Istituti di cultura italiani nel mondo.

“Oggi – ha precisato il ministro – abbiamo riunito la rete che insieme a quella diplomatica e consolare costituisce la rete della Farnesina. Credo che questo rilancio sul vivere all’italiana, che dà l’idea di tutti i nostri luoghi di cultura e anche di bellezza che insieme vengono promossi, è una strada giusta che stiamo perseguendo con grande forza”.

Secondo Alfano, attraverso il piano di promozione integrata “abbiamo trovato una strada che è quella di far sposare globalizzazione ed identità. La globalizzazione sembra far annacquare l’idea che c’è una identità nazionale. Invece la nostra identità deve essere salvaguardata e promossa in questo contesto di globalizzazione”.

Il titolare della Farnesina parla di “uno specifico non solo dell’Italia ma del vivere all’italiana che un è fatto culturale” fatto di bellezza, design, cucina e di una serie di valori che sono considerati eccellenza nel mondo”.

“Promuoverli insieme – conclude Alfano – significa far funzionare ancora più velocemente un motore importantissimo della nostra economia perchè è un pezzo fondamentale del nostro pil, non solo per via diretta ma anche per l’indotto”.

Dopo Alfano, hanno preso la parola il suo collega dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini, il presidente della società Dante Alighieri Andrea Riccardi, il Direttore Generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto. Tra gli esperti presenti alla prima sessione plenaria, l’artista concettuale Michelangelo Pistoletto, il presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta, il presidente dell’Associazione Priorità Cultura Francesco Rutelli.

Prima dell’intervento del ministro degli esteri è stato letto un messaggio di auguri del presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Franceschini ha detto che per la prima volta nella storia del G7, il cui vertice si svolgerà a Taormina a fine maggio sotto presidenza italiana, tra le riunioni preparatorie ci sarà un G7 della cultura, da lui definita “una occasione importante”: Riccardi ha preso spunto dal fatto che l’italiano è “glamour”, come ha detto Alfano, perché sono 2,3 milioni a studiarlo nel mondo, non essendo italiani e non avendone bisogno.

“L’italiano non è l’inglese – ha spiegato Riccardi – non è una necessità, l’offerta ha bisogno di qualificazione. E la lingua è un ingresso: occorre insistere su un’offerta di qualità”.

Campo dall’Orto ha citato in particolare l’esempio della trasmissione in diretta della prima alla Scala. Madame Butterfly, il 7 dicembre, è stata vista da 12 milioni di persone per almeno 40 minuti, “con un effetto molto positivo”. E’ uno degli esempi da seguire.

Alla conferenza è stato infine annunciato che il tema centrale della settimana della lingua italiana, ad ottobre 2017, sarà “l’Italiano al cinema, l’italiano nel cinema”.

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