Il ritiro delle banconote da 100 Bs. causa caos e saccheggi

CARACAS. – Una settimana di tensione crescente, scatenata dall’annuncio a sorpresa del ritiro immediato delle banconote da 100 bolívares è sfociata in un fine settimana di proteste, violenze di piazza e saccheggi. Per il presidente Nicolás Maduro, però, si è trattato di un nuovo trionfo della rivoluzione bolivariana.

Tutto è cominciato domenica 11 dicembre, quando Maduro ha annunciato che i biglietti da 100 bolívares sarebbero stati ritirati entro 72 ore e sostituiti da nuove banconote, che sarebbero state distribuite a partire dal giovedì seguente. L’annuncio ha scatenato il panico nella popolazione.

Lunedì le banche erano chiuse e così i commercianti hanno cominciato a rifiutare le banconote da 100, temendo di non poterle cambiare perché il governo aveva previsto che le potevano accettare solo le due succursali della Banca Centrale. La misura, che il governo stesso ha definito “drastica”, era necessaria secondo Maduro per combattere le mafie locali e straniere che avrebbero depositato centinaia di migliaia di banconote nella vicina Colombia, in Germania, Svizzera, Repubblica Ceca e Polonia per destabilizzare la sua politica economica.

Già stremati dalle lunghe code che devono fare per reperire cibo, medicine ed altri prodotti di prima necessità, i venezuelani si son dovuti sobbarcare altre code chilometriche per depositare le loro banconote, dopo che il governo aveva sottoscritto all’ultimo minuto un accordo con le banche private.

A questa prima ondata di tensione, però, se n’è aggiunta un’altra ancora più profonda, quando venerdì le nuove banconote da 500 a 20 mila bolivares non sono arrivate. E qui la situazione è degenerata rapidamente.

Sabato e domenica si sono moltiplicati i saccheggi e le proteste violente, principalmente negli stati Bolívar e Tachira, che hanno obbligato il governo ad inviare l’esercito per riprendere il controllo della situazione. Ufficialmente i disordini hanno provocato solo un morto, ma l’opposizione parla di almeno tre persone uccise a Bolivar e almeno altre due in altre zone del paese.

Secondo un bilancio ufficiale diffuso dal ministero degli Interni, poco più di 400 persone sono state arrestate. Fra loro anche cinque poliziotti, fermati mentre partecipavano ai saccheggi e alla violenza di piazza.

Alla fine il governo si è visto obbligato a posticipare fino al 2 gennaio la distribuzione delle nuove banconote, denunciando nuove cospirazioni internazionali per giustificare il fatto che quelle nuove non fossero arrivate nei tempi previsti.

Al termine di questa settimana di fuoco, Maduro ha annunciato domenica che l’intera operazione è stata un successo, perché “avevo promesso al popolo che non avrebbe perso il suo denaro e non lo ha perso, anzi si è rivalutato”.

Durante una manifestazione in appoggio al governo, il presidente ha assicurato che il 2017 “sarà un nuovo anno di espansione e crescita per il Venezuela che continua ad elevarsi al di sopra della meschinità e della guerra economica per diventare una patria di felicità”.

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