Mozione contro Poletti. In Italia record sfiduciati Ue

ROMA.- Il Movimento cinque stelle presenta una mozione di sfiducia contro il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti dopo le affermazioni sui giovani che hanno deciso di lasciare il Paese ‘tolti dai piedi’. Il ministro torna ancora a scusarsi con un video: “Non ho mai pensato che sia un bene per l’Italia il fatto che ci siano giovani che se ne vanno, volevo solo sottolineare che qui ci sono dei giovani bravi, che ci sono giovani competenti, impegnati e che a questi giovani bisogna dare questo riconoscimento”.

E ancora: “I giovani che vanno all’estero sono una risorsa importante. A tutti (quelli che restano e quelli che vanno all’estero ndr.) noi dobbiamo dare l’opportunità di realizzare il loro futuro nel nostro Paese oppure laddove li portano i loro percorsi professionali e personali. Questo è il mio pensiero e mi spiace di non averlo presentato nella maniera giusta”.

Nonostante il video diffuso sulla pagina Facebook del Ministro, la polemica infuria ancora. Arrivano i dati della Commissione europea che sottolineano le difficoltà del mercato del lavoro italiano. Il nostro Paese, infatti, scrive la Commissione nel suo “Employment and Social Developments in Europe” – è il Paese che ha in percentuale più persone che pur essendo disponibili a lavorare non cercano impiego (oltre il 13% della popolazione attiva tra i 15 e i 74 anni nel 2015 a fronte del 3,8% dell’Ue a 28).

La popolazione in età da lavoro italiana è inoltre la meno istruita in Europa. Meno del 20% infatti, secondo il report, ha un livello alto, contro il 25% dell’Ue a 28 e oltre il 40% del Regno Unito, mentre circa il 40% ha un livello basso (elementari e medie). Un dato che mette la forza lavoro italiana ai gradini più bassi dell’istruzione in Ue insieme a Malta, Portogallo e Spagna.

In Italia le persone sfiduciate (quelle che pur essendo pronte a lavorare non si impegnano nella ricerca di un impiego) sono circa 3,4 milioni. Queste si aggiungono ai circa tre milioni di disoccupati creando un vero e proprio esercito di senza lavoro.

Il sistema che dovrebbe gestire l’incontro tra domanda e offerta nel nostro Paese non aiuta: in Italia l’84,8% delle persone che cercano lavoro chiede aiuto a parenti e amici contro appena il 28,2% che si rivolge alle istituzioni pubbliche per il collocamento (71,9% e 48,4% rispettivamente nell’Ue a 28). In Svezia il 66,5% si rivolge all’ufficio di collocamento pubblico e il 24,7% chiede a parenti e amici.

La Commissione europea considera praticamente nulla (con un valore prossimo allo 0%) l’utilità dei servizi pubblici per l’impiego nel trovare lavoro ai disoccupati nel nostro Paese: si tratta del peggior dato europeo (la media Ue è intorno al 15%).

Le affermazioni di Poletti sui cervelli in fuga sono “una vergogna” per il leader della Lega Matteo Salvini che oggi ha chiesto le dimissioni del ministro. Il MoVimento 5 Stelle ha depositato alla Camera una mozione di sfiducia, a prima firma Ciprini. E nel blog di Beppe Grillo sotto il titolo “IosfiducioPoletti” il Movimento insiste: “chi sta con i giovani voti la sua sfiducia. Se c’è uno che non soffriremmo ad avere tra i piedi è lui”.

Il 10 gennaio il ministro riferirà in Aula al Senato sulle sue affermazioni. L’informativa è stata messa in calendario come primo punto all’ordine del giorno. Pierluigi Bersani ha definito Poletti “un po’ rustico” ma ha chiesto al di là delle parole sui giovani di modificare il Jobs act e di dare un nuovo giro di vite sull’uso dei voucher. Intanto sono apparse scritte minatorie nei confronti del ministro a Bologna sulla sede di Legacoop, associazione di cui Poletti è stato presidente nazionale.

I messaggi sono stati rivendicati dal collettivo antagonista Hobo. “Quello che i giovani pensano di lui – sottolinea – glielo abbiamo scritto ieri sera sui muri e sui vetri della faraonica sede bolognese di Legacoop, una delle tante opere inutili costruite col sudore dello sfruttamento di tanti lavoratori”.

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