Pensioni e liquidazioni, top manager ricoperti d’oro

Rex Tillerson, l'amministratore delegato del gigante petrolifero e gasiero ExxonMobil
Rex Tillerson, l’amministratore delegato del gigante petrolifero e gasiero ExxonMobil

ROMA. – Maxi-liquidazioni, bonus e pensioni d’oro: per i top manager dei grandi gruppi industriali non esiste la parola crisi quando si tratta di passare all’incasso dopo la fine di un rapporto di lavoro con l’azienda, anche quando hanno fatto flop o quando la stessa azienda è in difficoltà.

Rex Tillerson, amministratore delegato di ExxonMobil, intascherà una buonuscita di 180 milioni di dollari quando lascerà il gigante petrolifero per diventare il nuovo Segretario di Stato nell’amministrazione del neo Presidente Usa Donald Trump.

E in Germania l’ex amministratore delegato di Volkswagen, Martin Winterkorn, coinvolto nello scandalo dieselgate, otterrà, a partire dal 2017, una pensione di circa 1,2 milioni di euro l’anno, cioè 3.100 euro al giorno.

Prima di essere scelto da Trump, Tillerson doveva ricevere circa due milioni di azioni Exxon, per un controvalore di 182 milioni di dollari al prezzo di oggi, nei prossimi dieci anni, secondo il programma di remunerazione dei dirigenti dell’azienda texana. Quando la sua nomina a Segretario di Stato sarà ufficializzata, Exxon si è detta d’accordo a cancellare il premio in azioni e liquidare il suo amministratore delegato e presidente con una somma di 179 milioni di dollari, che verrà depositata in un trust indipendente e poi versata a Tillerson a rate nei prossimi dieci anni.

L’accordo serve a sgomberare il campo da timori su eventuali favoritismi che Tillerson potrebbe fare ad Exxon da Segretario di Stato, avendo con le azioni interessi personali nel colosso petrolifero di Irving. Tra le condizioni per ricevere il pagamento, il 64enne top manager texano ha dovuto promettere di non lavorare più nell’industria del petrolio e del gas per i prossimi 10 anni.

In Germania il 69enne Winterkorn, nonostante si fosse dimesso dalla carica di amministratore delegato a settembre 2015 per lo scandalo dei motori truccati alla Volkswagen, è rimasto sotto contratto con la casa di Wolfsburg fino al 31 dicembre scorso ed ha quindi maturato la sua lauta pensione, come scrive la Bild.

Il suo contratto prevedeva uno stipendio di 15 milioni di euro l’anno di cui più di dieci legati ai bonus. E oltre alla pensione, Winterkorn riceverà anche gratifiche per 1,7 milioni di euro, pari al 30% del suo compenso per il 2015, anno in cui aveva già incassato 4,1 milioni di euro in bonus.

(di Alfonso Abagnale/ANSA)

Lascia un commento