A New York Hillary Clinton pronta a sfidare De Blasio

De Blasio circondato dai suoi sostenitori con Hillary Clinton.
De Blasio minaccia sanzioni per frode fiscale e pensa al 2020
Hillary e De Blasio

NEW YORK. – Hillary Clinton contro Bill de Blasio per la poltrona di sindaco di New York: per quanto improbabile possa sembrare, la chiacchiera fa il giro dei salotti della grande Mela e dei corridoi di Capitol Hill. “E’ una prospettiva da romanzo”, scrive oggi il New York Times, notando tutte le caratteristiche dell’intrigo in cui il 7 novembre l’ex candidata alla presidenza degli Stati Uniti potrebbe trovarsi sulla scheda del voto contro il sindaco uscente che poi fu il manager della sua campagna per il Senato nel 2.000.

Se poi Clinton dovesse farcela, sarebbe al timone della città da cui viene Trump e dove Trump intende tornare frequentemente, assicurando anni di rinnovate tensioni tra due dei più acerrimi nemici della politica americana in questi ultimi mesi.

La possibilità di una corsa a sindaco di Hillary ha cominciato a circolare su media e siti conservatori che vedono sia lei che de Blasio con altissimo disprezzo. Pur ufficialmente smentendola, i sostenitori di Clinton e il suo entourage la stanno d’altra parte lasciando circolare per tener viva la fede tra donatori e alleati in vista di un futuro della ex candidata, qualunque esso sia.

Hillary intanto sta per tornare a Washington sul palcoscenico del suo ultimo lavoro: il Dipartimento di Stato. Martedì prossimo l’ex capo della diplomazia Usa inaugurerà una nuova mostra e una nuova area museale del Ministero, in parte dedicato al suo nome. A fianco di Hillary e del segretario di Stato uscente John Kerry, ci saranno altri due ex responsabili della diplomazia Usa, Colin Powell e Madeleine Albright.

Per Clinton sarà il secondo discorso pubblico a Washington dopo la sconfitta dell’8 novembre. L’altro fu “a caldo”, nel luogo dove la carriera politica era cominciata: il Children Defense Fund, una lobby ‘liberal’ a difesa dell’infanzia in pericolo.

Il museo del Dipartimento di Stato, costruito nuovo di zecca accanto al vecchio edificio modernista nel quartiere di Foggy Bottom, ospiterà cimeli e documenti relativi alla storia della diplomazia americana. L’ala Clinton è all’ingresso, le altre tre sono intitolate agli altri segretari di Stato: James Baker, Henry Kissinger e il presto “ex” Kerry.

L’idea, venuta ad Albright che nel 2000, con la presidenza di Bill Clinton agli sgoccioli, pose la prima pietra, era entrata in un limbo sotto George W. Bush. Era stata Hillary a resuscitarla e a raccogliere tra i suoi donatori i 50 milioni di dollari necessari per la realizzazione del progetto.

(di Alessandra Baldini/ANSA)