Castelluccio sotto la neve, alpini a guardia del borgo

NORCIA (PERUGIA). – L’altopiano di Castelluccio di Norcia è un mare di neve, spazzato dal vento impetuoso e dove la notte la temperatura è scesa fino a meno 15 gradi. Un grande spazio nel quale si staglia il piccolo borgo distrutto dal terremoto del 30 ottobre e ormai disabitato. “Un paese fantasma” come lo ha definito uno dei soldati del quinto reggimento alpini dell’esercito che sorvegliano 24 ore su 24 le rovine. Sono loro a presidiare l’area, contro eventuali sciacalli e per evitare che qualcuno degli abitanti possa tornare per prendere ciò che è rimasto nelle case senza il seguire le norme di sicurezza previste mettendo a repentaglio la propria incolumità.

“Castelluccio è un paese disabitato. Ci siamo solo noi. Non si vede più niente” ha detto all’ANSA il caporal maggiore scelto Edoardo Cannata, palermitano che ha scelto gli alpini “per amore dell’esercito”. “Le case o ciò che resta – ha aggiunto – sono completamente innevate. Il manto ha raggiunto quasi il mezzo metro d’altezza”.

Cannata non era mai stato finora in questa località oltre i mille e 400 metri dell’Appennino umbro. “Ho visto però su Internet – ha spiegato – i colori della fiorita e della piana in estate. Invece adesso è tutto bianco e fa male anche a me…”.

Ormai da qualche giorno a Castelluccio non sale più nessuno, anche perché le strade già devastate dal sisma sono state rese ancora più insidiose dalla neve. “Nei giorni scorsi – ha spiegato ancora il caporal maggiore – anche l’ultimo allevatore di cavalli rimasto ha portato via i suoi animali. Il piccolo borgo è tutto zona rossa e non può avvicinarsi alcuno”.

Il personale dell’esercito sorveglia l’area 24 ore su 24. Utilizzando come base improvvisata un container sulla piccola piazza. Che di tanto in tanto continua a tremare per le piccole scosse che si fanno ancora sentire. Fuori ci sono ghiaccio, vento e neve.

“Condizioni alle quali siamo abituati” ha comunque sottolineato Cannata. Il quinto reggimento alpini – comandato dal colonnello Ruggero Cucchini – ha la sua caserma a Vipiteno, in Trentino, ed è stato impegnato in numerose missioni di pace all’estero e nell’operazione Strade sicure in Italia. Afghanistan, Kosovo e Bosnia sono stati alcuni dei teatri operativi nei quali sono stati dislocati i militari che hanno sorvegliato anche le “strade” di Caserta e Bergamo così come i cantieri della Tav in Val di Susa e l’aeroporto di Verona.

Il reggimento è ora impegnato a sorvegliare alcune delle aree più impervie tra Umbria e Marche colpite dal terremoto, Pieve Torina, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Pievebovigliana e Camerino oltre a Norcia, San Pellegrino, Cascia e Castelluccio. Che raggiungono ogni giorno dalla caserma di Foligno a bordo dei loro fuori strada. “Siamo alpini – ha ribadito il caporal maggiore Cannata – e a Castelluccio dove ora tutto è bianco siamo rimasti noi”.

(di Claudio Sebastiani/ANSA)

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