Presidente Maduro decreta un aumento salariale del 50 per cento

CARACAS – Sarà il primo incremento salariale dell’anno. Il presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, ha sorpreso con un provvedimento che aumenterà del 50 per cento il salario minimo dei lavoratori. L’annuncio, visto la spirale inflazionaria che ha distrutto e continua a distruggere il potere d’acquisto dei venezuelani, era atteso. Ma si sperava fosse preceduto da decisioni orientate al riequilibrio macroeconomico. Ed invece non è stato così.
I venezuelani dal 15 gennaio riceveranno un salario minimo di 40mila 638 bolìvares. Altrettanto riceveranno i pensionati . D’altro canto, i “cesta-ticket” (buoni per comprare generi alimentari e medicine) che accompagnano lo stipendio, pur senza gravare sul calcolo dei contributi che l’azienda deve versare, resteranno per il momento inalterati. In totale, quindi lo stipendio integrale sarà di 104mila 358 Bs (40mila 638 bs lo stipendio minimo e 63mila 720 bs i “cesta-tickets).
Il capo dello Stato, che non ha offerto ulteriori dettagli, ha affermato che la decisione è stata presa per difendere il salario dei lavoratori.
La decisione, resa noto dal presidente Maduro durante il suo programma televisivo della domenica, è stata considerato, in molti ambienti, populista e demagogica, dato che, non essendo accompagnata da altri provvedimenti di carattere economico, si ritiene che inciderà negativamente nei già assai gravi squilibri macroeconomici che soffre il Paese.
Per l’economista, docente universitario e deputato, Josè Guerra, il provvedimento avrà serie ripercussioni sull’inflazione. Si teme, inoltre, che la decisione, non accompagnata da altri provvedimenti economici, potrebbe essere la “stoccata finale” per non poche piccole industrie che fino ad oggi sono riusciti a sopravvivere alla crisi ma che non potranno far fronte agli incrementi delle spese in una economia in recessione.

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