Renzi torna al lavoro, ma sulla legge elettorale aspetta il 24 gennaio

ROMA. – Dopo la lunga pausa natalizia, Matteo Renzi torna a Roma e chi ha avuto modo di sentirlo per gli auguri lo descrive “sulla palla”. Due gli obiettivi del leader Pd nelle prossime settimane: riorganizzare la segreteria del partito con innesti nuovi e prendere in mano il pallino della legge elettorale pur nella consapevolezza di una realtà politica abbastanza chiara, cioè che difficilmente qualcosa si muoverà veramente tra i partiti prima della riunione della Consulta sull’Italicum il 24 gennaio.

Se Renzi, rientrando nella capitale, riprenderà le fila di una serie di contatti politici sulla legge elettorale, il governo conferma la linea di non voler giocare in prima persona la partita. Nell’incontro con i capigruppo e le ministre Boschi e Finocchiaro, Gentiloni ha ribadito che l’esecutivo faciliterà la ricerca di intese politiche che nasceranno tra i partiti. Il ministro per i rapporti con il Parlamento Finocchiaro, spiegano fonti parlamentari, non ha avuto nè ha alle viste incontri con capigruppo o leader politici.

La matassa è molto complicata al momento e anche l’intenzione dichiarata del Pd di aprire un tavolo con i partiti per un confronto sulla legge elettorale si scontra con la contrarietà di Fi e M5S. E, secondo fonti anche dem, ha soprattutto valore tattico per non far abbassare la guardia sul tema. Per questo, realisticamente, le acque si muoveranno solo dopo la sentenza della Consulta che stabilirà che cosa sia salvabile e che cosa non lo sia dell’Italicum.

In base alla decisione dei giudici della Corte Costituzionale, sarà chiaro a tutti il campo da gioco: al Pd se insistere su un Italicum magari rivisto oppure provare l’affondo sul Mattarellum. Ma “le vie più semplici – spiegano dirigenti Pd – sono due: o tradurre in legge elettorale la legge che esce dalla Consulta o valutare un sistema proporzionale, che certo ha i maggiori numeri in Parlamento”.

Renzi non è comunque disposto a concedere una “melina” infinita sulla legge elettorale, convinto che la legislatura sia di fatto finita e bisogna tornare presto a votare. D’altro canto, ribadisce l’azzurro Francesco Paolo Sisto, “la nostra richiesta al Pd resta la stessa: no alle iniziative frettolose, alla smania di risultato a tutti i costi, ai diktat sui modelli o sui tempi”. Fi guarda a dopo il 24: “C’è da aspettare una importante decisione della Consulta per avviare poi un confronto compiuto e nelle opportune sedi parlamentari”.

Il rilancio del Pd è l’altra priorità del segretario dem che vuole riorganizzare la segreteria per renderla più operativa e più attenta al territorio. Oltre all’ingresso di Tommaso Nannicini per i temi del lavoro, potrebbero entrare in segreteria alcuni esponenti delle realtà locali, come il sindaco di Ercolano Ciro Bonajuto. E ha il sapore di un indizio il fatto che Renzi, a quanto si apprende, avrebbe chiesto a Piero Fassino di rappresentare a Lisbona il Partito democratico ai funerali di Mario Soares, l’ex presidente portoghese morto a 92 anni.

(Di Cristina Ferrulli/ANSA)