Corea Sud: indagato erede Samsung, rischia arresto

(ANSA) – PECHINO, 11 GEN – Samsung torna nella bufera dopo i problemi del Galaxy Note 7 di Samsung Electronics: il team investigativo speciale, al lavoro in Corea del Sud sullo scandalo che ha travolto la presidente Park Geun-hye (ora sotto la procedura di impeachment) e la sua confidente Choi Soon-sil, ha deciso di convocare Lee Jae-Yong, rappresentante dell’ultima generazione del colosso industriale, a causa dei sospetti sugli aiuti finanziari a Choi erogati dalla principale conglomerata di Seul a fronte del sostegno in alcune operazioni di business. Lee, a rischio arresto, sarà interrogato domani come indagato per corruzione. Dalle ricostruzioni, secondo l’agenzia Yonhap, è emerso che Samsung avrebbe firmato un accordo da 22 miliardi di won (18,3 mln di dollari) con una società tedesca, riconducibile a Choi (in arresto), sotto forma di consulenza per finanziare le lezioni di equitazione di sua figlia. L’operazione sarebbe servita ad avere un aiuto su un’operazione che ha interessato il principale fondo pensionistico statale.