Relazione 2016 sulla diffusione delle droghe in Italia, il 26% dei detenuti è tossicodipendente

In lockdown aumento consumo droghe.
In lockdown aumento consumo droghe.

ROMA. – Il 26% dei detenuti nel 2015 è risultato essere tossicodipendente; in questo ambito, comprese le persone implicate nell’offerta di droghe, si è registrata una continua crescita di stranieri. Ancora nel 2015 le operazioni antidroga sono state 19.091, a fronte delle quali sono stati sequestrati 84mila kg (-45,6%) di sostanze stupefacenti, in leggero aumento rispetto al 2014, soprattutto per quanto riguarda cocaina, Lsd, droghe sintetiche e piante di marijuana; in calo invece i sequestri di eroina, marijuana e hashish.

E’ quanto si legge nella ‘Relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia’, relativo al 2015 e al primo semestre 2016, che esamina tra l’altro il gioco d’azzardo patologico, inserito recentemente nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea).

Il testo, comunicato alla presidenza del Senato il 6 dicembre scorso, ricorda che, secondo stime relative al 2013, le attività connesse alle droghe rappresentano quasi il 70% di quelle illegali e pesano per circa lo 0,9% del Pil, pari a 14 miliardi di euro (contro i 12,7 miliardi del 2011), di cui 6,5 miliardi per cocaina, 4 per cannabis, 1,9 per eroina e 1,7 per altro.

Il maggior numero di operazioni antidroga si sono svolte in Lombardia (3.132), Lazio (2.940) e Campania (1.782). Rispetto al 2014 gli interventi di polizia sono aumentati in Piemonte (+37,5%), Val d’Aosta (+33,35) e Lazio (+17,2%); in forte calo invece in Veneto (-26%), Sardegna (-22,7%) e Molise (-22%).

La relazione ricorda poi i gruppi criminali coinvolti nei traffici: per la cocaina la ‘ndrangheta, la camorra e le organizzazioni balcaniche e sudamericane; per l’eroina la criminalità campana e pugliese in stretto contatto con le organizzazioni albanesi e balcaniche; per i derivati della cannabis la criminalità laziale, pugliese, e siciliana, insieme a gruppi maghrebini, spagnoli e albanesi.

La sostanza illegale più usata dagli studenti italiani (15-19 anni) è la cannabis, seguita da cocaina, stimolanti e allucinogeni; l’eroina è invece quella meno diffusa. In Europa ogni anno solo per overdose si registrano tra i 6.500 e 8.500 decessi; nel nostro Paese nel 2015 i morti sono stati 305 (86,2% di sesso maschile), con un calo del 2,55% rispetto al 2014. La quota di stranieri è stata del 4,9% contro il 6,7 di un anno prima.

Sul fronte complesso delle tossicodipendenze i Radicali Italiani e l’Associazione Luca Coscioni, insieme ad alcune tra le più importanti organizzazioni antiproibizioniste in Italia, l’11 novembre scorso hanno depositato alla Camera una legge di iniziativa popolare (‘Legalizziamo!’) che parte dallo schema del testo presentato dall’Intergruppo parlamentare Cannabis legale.

Oltre alla legalizzazione della cannabis, il testo dei radicali prevede anche la decriminalizzazione dell’uso di tutte le droghe che in altri paesi, come il Portogallo, ha dato ottimi risultati in termini di riduzione dell’incidenza di Hiv e diminuzione dei consumatori soprattutto tra i giovani.

Sul fronte del gioco d’azzardo, infine, la relazione ricorda come questo sia ormai da tempo inserito tra le dipendenze gravi, che può nascere per difficoltà economiche (35%) e disagio sociale (32%). Secondo alcuni intervistati sono stati definiti gioco d’azzardo il poker (citato dall’81% delle persone) e il videpoker (79%); non sono stati giudicati tali il ‘gratta e vinci’ (56%), il lotto (54%) e ‘Win for life’ (51%).