Non solo api, allarme insetticidi per uccelli e farfalle

ROMA. – Gli insetticidi neonicotinoidi sono una minaccia non solo per le api ma anche per bombi, farfalle e uccelli, con possibili ripercussioni su tutta la catena alimentare. A lanciare l’allarme è Greenpeace. In vista della revisione del bando parziale a queste sostanze chimiche in agricoltura da parte dell’Unione Europea, l’organizzazione ambientalista ha chiesto alla Commissione Ue un divieto totale e la promozione di metodi di agricoltura ecologica. L’Unione non è però pronta a prendere decisioni definitive, e così ha stabilito di prorogare il bando fino al prossimo autunno.

Greenpeace è entrata nel dibattito in corso commissionando all’università britannica del Sussex una revisione di tutti gli studi scientifici condotti negli ultimi tre anni sui neonicotinoidi, una classe di insetticidi chimicamente simili alla nicotina. Stando agli esperti, “oltre alle api, queste sostanze possono essere plausibilmente legate al declino di farfalle, uccelli e insetti acquatici. Vista l’estensione del danno ambientale – sostengono – è prudente estendere il raggio d’azione dell’attuale bando europeo”.

Il bando, che restringe l’uso di tre neonicotinoidi, è stato deciso nel 2013 in seguito alla valutazione dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, secondo cui i tre insetticidi sono pericolosi per le api e quindi per il loro ruolo, come impollinatori, nella produzione agricola. A novembre scorso, sulla base degli studi forniti dai produttori di insetticidi su due delle tre sostanze incriminate, l’Efsa ha confermato che l’uso è rischioso o che comunque il rischio non può escludersi.

Ora l’Europa ha deciso di prorogare il divieto parziale fino all’autunno 2017, dando tempo all’Efsa di rivalutare i rischi. In attesa della decisione definitiva si prefigurano, quindi, ulteriori mesi di battaglie e di pressioni da parte da un lato dei colossi dell’agrochimica, che premono per togliere le restrizioni, dall’altro degli ambientalisti, che al contrario chiedono l’estensione del bando agli altri insetticidi della stessa classe.

Proprio in questi giorni Bayer e Syngenta hanno presentato uno studio secondo cui il divieto ai neonicotinoidi sta arrecando danni per 900 milioni di euro all’anno all’industria europea della colza. Immediata la risposta del Pesticide Action Network, un’associazione di Ong contro i pesticidi, che ha bollato l’iniziativa come “pesante azione di lobbying” condotta a colpi di “informazioni false”.

(di Laura Giannoni/ANSA)