Nuova maturità, favorevoli e contrari dividono web

Aula d'esame di maturità: il professore in cattedra di spalle controlla gli alunni seduti nei banchi.
Aula di esami di maturità.-ANSA/LUCA ZENNARO-

-ANSA/LUCA ZENNARO-

ROMA. – Non riguarderanno gli esami quest’anno ma le novità per gli studenti che dovranno affrontare la maturità e la prova finale di terza media nei prossimi anni già spopolano e “spaccano” il web, tra favorevoli e contrari. Nel maxi pacchetto di decreti approvati sabato scorso dal Consiglio dei ministri, con cui il Governo ha mandato avanti il percorso dell’attuazione della ‘Buona Scuola’, si prevede infatti anche una sostanziale modifica delle prove finali dei due cicli di studio. In particolare, alla maturità non ci sarà più la terza prova scritta mentre aumenteranno i punti per il percorso scolastico (40 su 100).

E anche se già le proteste degli studenti, e non solo, si fanno sentire sulla “nuova” riforma del sistema scolastico, tra i problemi per i docenti di sostegno o la possibilità di inserire i voucher nel mondo dell’istruzione, la maturità è certamente uno dei temi principali. Già da tempo al ministero dell’Istruzione stavano lavorando per “aggiornare” le prove d’esame. Anche se era dall’introduzione della terza prova e del nuovo scritto d’Italiano che non si assisteva a un cambio di passo del genere.

Ora bisognerà attendere ancora un po’: le novità saranno infatti operative solo dopo la ratifica del Parlamento e comunque non prima del prossimo anno scolastico 2017/2018. Ma, sottolinea il sito specializzato Skuola.net la sola ufficialità di un nuovo esame di stato e di una diversa organizzazione della prova finale di terza media (anche qui riduzione delle prove scritte) ha scatenato il popolo della rete.

Due i partiti in campo: da un lato gli studenti che hanno appreso che dovranno affrontare gli esami con le nuove modalità, dall’altro chi l’ha già affrontata o lo farà quest’anno, per l’ultima volta con il vecchio sistema. I primi ben contenti di cimentarsi con esami, almeno sulla carta, più semplici; i secondi furiosi contro un sistema che si alleggerisce ogni volta di più. Anche se, in verità, le due fazioni in alcuni casi si mischiano.

Da tempo le critiche maggiori si concentrano sul fatto che la maturità si sta trasformando sempre più in una formalità. Con un po’ d’impegno si può addirittura arrivare alla vigilia dell’esame con la promozione quasi in tasca. Qualcuno pensa che i soldi spesi per organizzare una cosa “inutile” si potrebbero investire per migliorare le nostre scuole.

Dare più peso al curriculum, poi, se da qualcuno è visto come un bene, da altri è considerato poco stimolante per affrontare con impegno un esame che, per tradizione, è sempre stato uno spartiacque nel percorso di crescita dei ragazzi.

“Mentre negli altri Paesi ci si impegna e si studia – scrive un utente su Facebook – da noi si tende a mandare avanti più gente possibile”. C’è anche chi ritiene che i commissari esterni – mantenuti dalla riforma – “non bastano per ridare serietà e dignità alla nostra scuola secondaria”.

Ma al coro dei detrattori si contrappone quello di chi difende l’iniziativa del Miur. “Uno studente deve essere valutato in base a ciò che ha dato durante l’intera vita scolastica e non in una giornata”, si oppone un altro utente; aspetto su cui effettivamente il Miur punta molto.

E c’è persino chi, maturato da tempo, sarebbe ben contento di affrontare una prova così come disegnata a Viale Trastevere: “un metodo – a suo dire – che valorizza maggiormente chi studia davvero”. Un dibattito che certamente non si esaurirà, ma che sarà destinato ad aumentare con l’approvazione definitiva delle regole dei nuovi esami che, in fondo, rimarranno l’incubo degli studenti.

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