Il killer di Fort Lauderdale: “Ho agito in nome dell’Isis”

NEW YORK. – Esteban Santiago ha agito in nome dell’Isis. L’uomo accusato di aver ucciso cinque persone all’aeroporto di Fort Lauderdale, in Florida, ha detto agli agenti dell’Fbi di aver effettuato l’attacco in nome dello stato islamico. A rivelarlo è stato l’agente speciale del Bureau, Michael Ferlazzo, durante la sua testimonianza in tribunale. Lo riporta la Cnn.

L’agente non ha spiegato se Santiago sostiene di avere legami con il Califfato o se è stato solo ispirato dall’organizzazione terroristica. Tuttavia, sino ad oggi l’Isis non ha rivendicato la responsabilità dell’attacco del 6 gennaio scorso. Secondo le autorità federali in Alaska, lo stato dove il killer ha la residenza, Santiago aveva detto loro prima della sparatoria che sentiva delle voci e che la sua mente era controllata dalla Cia.

L’agente dell’Fbi, invece, ha spiegato che Santiago non ha fatto alcuna affermazione del genere durante l’interrogatorio di sei ore condotto poco dopo l’attacco. La sua prossima comparizione in tribunale è fissata per il 30 gennaio.

L’uomo, nato in New Jersey ma originario di Porto Rico, ha 26 anni e viveva ad Anchorage. Da tempo soffre di problemi mentali. Il 6 gennaio Esteban è atterrato a Fort Lauderdale proveniente proprio da Anchorage. Nell’area di ritiro bagagli ha preso la sua pistola dalla borsa, legalmente imbarcata insieme alle munizioni, e ha aperto il fuoco.

Nel frattempo ci sono nuovi sviluppi anche sull’attacco al Pulse, il locale gay di Orlando, dello scorso giugno: l’Fbi ha arrestato la moglie del killer Omar Mateen. A riportarlo sono i media Usa, secondo cui Noor Salman sarebbe stata presa in custodia dagli agenti nella sua casa di San Francisco per aver ostacolato le indagini. La donna non avrebbe detto la verità in merito alle intenzioni del marito di commettere la strage.

(di Valeria Robecco/ANSA)

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