Inps: pensioni ferme anche nel 2017, minime a 502 euro

In attesa a uno sportello dell'Inps.
In attesa a uno sportello dell'Inps.
Pensioni:

ROMA. – I trattamenti pensionistici quest’anno non avranno nessun aumento così come accaduto nel 2016. L’Inps con una circolare spiega che anche quest’anno gli assegni resteranno al palo a causa dei prezzi fermi e ricorda che per gli assegni più alti non ci sarà più il contributo di solidarietà previsto dalla legge di stabilità fino a fine 2016 sulle pensioni superiori a 14 volte il minimo.

L’Inps nella circolare ha annunciato anche il recupero dello 0,1% degli assegni ovvero la quota di perequazione data nel 2015 e poi risultata in eccesso rispetto all’inflazione che si è effettivamente registrata. In serata però il ministero del Lavoro ha annunciato l’intenzione di rinviare ancora il recupero delle somme bloccando con una norma nel milleproroghe il prelievo anche nel 2017 così come accaduto nel 2016.

Il decreto del Ministero dell’Economia di fine anno scorso – spiega l’Inps – fissa nello “0,0% l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via definitiva, per il 2016”. “I valori provvisori dell’anno 2017 – spiega ancora l’Inps – sono identici a quelli definitivi dell’anno 2016. Le pensioni sono stati quindi poste in pagamento nello stesso importo di dicembre 2016”.

Il trattamento minimo di pensione per i lavoratori dipendenti e autonomi (preso a base anche per l’individuazione dei limiti di riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito) è a 501,89 euro al mese con un importo annuo di 6.524,57 euro. Gli indici di rivalutazione definitivi per il 2016 e provvisori per il 2017 si applicano anche alle prestazioni a carattere assistenziale.

Per il 2017 l’importo mensile della pensione sociale (quella erogata agli over 65 in difficoltà) resta a 369,26 euro con un limite di reddito annuo personale di 4.800,38 euro e familiare di 16.539,86 euro. Per l’assegno sociale (che ha sostituito dal 1996 la pensione sociale) l’importo è a 448,07 euro al mese con un limite di reddito personale di 5.824,91 euro (11.649,82 il tetto di reddito familiare).

Oggi il presidente dell’Inps, Tito Boeri si è detto preoccupato per l’aumento della quota delle famiglie in povertà assoluta e ha sottolineato che la condizione di bisogno è cresciuta soprattutto tra gli under 65. Boeri ha spiegato che l’estensione a tutto il Paese della sperimentazione della nuova carta acquisti (Sia) ha lasciato fuori molte persone in stato di bisogno (il tasso di accoglimento, al netto delle domande sospese, è stato del 29%) e ha sottolineato che il riordino delle prestazioni assistenziali dovrebbe riguardare anche quelle ora in pagamento e non solo i nuovi trattamenti per evitare una fase di transizione troppo lunga.

Il riordino delle prestazioni assistenziali, anche quelle “oggi in pagamento” – ha spiegato Boeri – è la “premessa per evitare di operare scelte alquanto discutibili fra poveri di serie A e di serie B”, visti “i vicoli di bilancio”.