Bankitalia conferma le stime del Pil, ma non fermare le riforme

ROMA. – La crescita dell’Italia si manterrà poco sotto l’1% quest’anno e il prossimo, sopra le stime dell’Fmi che la bloccava allo 0,7%, a patto però che il “processo di riforme avviato in questi anni” dal governo non si fermi e che non si avverino le previsioni più fosche di una nuova crisi bancaria e di innalzamento dello spread oltre che dal dilagare di una nuova ondata di protezionismo innescata dalla presidenza Trump.

La Banca d’Italia nel suo bollettino economico conferma così le stime del Pil di 0,9% quest’anno (grazie anche allo 0,2% messo a segno nell’ultimo trimestre dove vi sono vari indicatori positivi e una lieve espansione dell’occupazione) e dell’1,1% per il 2018 e il 2019 già diffuse a luglio e confermate poi a ottobre e dicembre.

Certo sulla crescita globale pesano diversi rischi ma bisognerà attendere le mosse della nuova amministrazione Usa. A politiche espansive potrebbero accompagnarsi “effetti sfavorevoli”, “da eventuali misure di restrizione commerciale”.

L’istituto centrale nota comunque come “il livello del Pil nel 2019 sarebbe ancora inferiore di circa quattro punti percentuali rispetto al 2007” se fossero confermate le stime della crescita. Per i prossimi mesi in ogni caso “l’espansione degli investimenti in capitale produttivo contribuirebbe a sostenere l’attività economica; benché frenati dall’incertezza sulle prospettive di crescita, tali investimenti beneficerebbero sino alla prima metà del 2018 degli incentivi disposti dal Governo”.

Il bollettino torna poi sull’allarme lanciato per i saldi Target2 sottolineando come sia stabile la quota dei titoli di stato italiani in mano a investitori esteri mentre cala quella nei portafogli delle famiglie del nostro paese che, anche per la ricerca di rendimenti più elevati e per diversificare hanno acquistato titoli all’estero e investito in risparmio gestito e assicurativo.

(di Andrea D’Ortenzio/ANSA)

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