Sos Commercio, in ginocchio i negozi di alimentari

ROMA. – Non c’è pace per le attività commerciali nelle zone colpite dal sisma con il maltempo che dà un altro scossone alla loro tenuta. “In definitiva i danni commerciali provocati da terremoto e maltempo sono superiori a quelli strutturali. Sono tanti gli esercizi chiusi” – afferma all’ANSA Donatella Prampolini, presidente di Fida-Federazione italiana dettaglianti dell’alimentazione e vicepresidente di Confcommercio, nel sottolineare come i negozi alimentari nelle zone terremotate “siano in ginocchio, e ci si è messo pure il gelo e la neve che proprio non ci voleva”.

“In molte zone le strade sono bloccate dalla neve e i negozi hanno difficoltà a rifornirsi soprattutto di merce fresca – sottolinea Prampolini – Anche là dove è possibile arrivare, comunque, c’è la paura a frenare gli spostamenti della gente e questo è un gran problema per le attività commerciali”.

“I nostri esercizi cercano di supplire come possono al mancato movimento di clienti – aggiunge la vicepresidente Confcommercio – Per esempio una pescheria del reatino ha fatto un accordo per fornire la sua merce ai ristoranti della zona. Una boccata di ossigeno sono state le Feste di Fine anno quando gli italiani si sono mobilitati comprando, sia privati cittadini sia aziende, cesti doni con prodotti alimentari delle zone terremotate ed è stato il tutto esaurito.

Alcuni pizzaioli e ristoratori del nord hanno anche ‘adottato’ i colleghi terremotati consentendo loro di lavorare e guadagnare nei loro locali. Abbiamo assistito veramente a una grande solidarietà che ha aiutato materialmente e psicologicamente chi ha subito i danni del terremoto”. Accanto al mondo commerciale, si alza il lamento del mondo produttivo agricolo e soprattutto zootecnico, con il conto dei danni salito a milioni di euro.

In base a questa emergenza il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina proporrà lunedì a Bruxelles al Commissario Ue all’agricoltura Phil Hogan di rafforzare gli aiuti previsti per il mancato reddito degli allevatori portandoli a 35 milioni di euro dagli attuali 23. Gli aiuti saranno inoltre estesi alle imprese colpite dall’ultimo evento sismico.

Lo proporrà lunedì a Bruxelles il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina al Commissario Ue all’ Agricoltura Phil Hogan. Coldiretti sottolinea i danni causati dal crollo fino al 50% della produzione di latte e dall’impossibilità di consegnare latte e prodotti deperibili come mozzarelle, finiti dunque nel bidone, per una perdita stimata in oltre un milione di euro in sole due settimane.

Difficoltà anche per gli agriturismi che sono vuoti e per caseifici e salumifici ed altre aziende agroalimentari che non possono lavorare per i black out elettrici. Secondo la Cia-Agricoltori italiani il settore primario sta perdendo circa 100 milioni di euro a settimana tra danni alle coltivazioni e ai beni strumentali, perdite alla zootecnia e mancata commercializzazione.

In Abruzzo Confagricoltura chiede referenti per coordinare domanda e offerta. Sul Gran Sasso sono in difficoltà aziende produttrici di tipicità come il Pecorino di Farindola Dop o il pecorino canestrato di Castel Del Monte.

(di Cristina Latessa/ANSA)