Commemorato il 23 gennaio da Governo e Opposizione

 

 

CARACAS – Ancora una volta nulla da fare. La presenza massiccia della polizia in tenuta antisommossa non ha permesso che il corteo dell’Opposizione potesse andare più in la della centrica Av. Libertador.

L’obiettivo del corteo, organizzato dal Tavolo dell’Unità in commemorazione del 23 gennaio, era raggiungere la sede centrale del Consiglio Nazionale Elettorale per consegnare un documento attraverso il quale si esige lo svolgimento delle elezioni amministrative. Queste, stando a quando previsto dalla Costituzione, dovevano realizzarsi a dicembre del 2016. Ma il Consiglio Nazionale Elettorale decise di rimandarle alla prima metá del 2017.

Nonostante le pressioni internazionali e dell’Opposizione, l’organismo elettorale non ha ancora reso noto l’agenda senza la quale non si potrá votare.

Il documento, con il quale gli esponenti dell’Opposizione esigono la realizzazione dell’elezioni, è stato consegnato da Jesus “Chuo” Torrealba, accompagnato da tutti i leader della coalizione, al direttore del Cne, Luis Emilio Rondón, che si è recato alla Av. Libertador per riceverlo.

 

 

Il 23 gennaio non è stato commemorato solo dal Tavolo dell’Unità, ma anche dal Governo e dal Psuv. E lo hanno fatto portando i resti di Fabrizio Ojeda, giornalista, capo della “Giunta Patriotica” (coalizione di partiti che si opposero al terrore instaurato dal dittatore Marcos Pérez Jiménez), deputato e guerrigliero,  al “Panteon”, fino a ieri destinato solo ai “Padri della Patria”. Il corteo popolare è stato preceduto da un a semplice cerimonia alla quale hanno partecipato la figlia di Fabrizio Ojeda, Thaís Ojeda, Tareck William Saab e militanti del Pasuv .