Figlio di Trump insultato sul web, Chelsea Clinton lo difende

NEW YORK. – “Barron Trump ha diritto di essere un bambino”: dopo la valanga di sberleffi su Twitter di cui è rimasto vittima l’ultimo figlio di Donald Trump, una difesa d’ufficio del ragazzino è venuta da Chelsea Clinton. L’unica figlia di Bill e Hillary Clinton si è messa a ‘cinguettare’ per proteggere il ragazzino da un crescendo di battutacce degne del peggior bullismo di una quinta elementare.

Anche se non si parlano da mesi, Chelsea è amica di Ivanka, la prediletta tra i figli di Trump, ma il suo intervento a favore di Barron non sembra dettato da solidarietà con la nuova ‘First Daughter’, il cui ruolo alla Casa Bianca di Trump peraltro sembra più quello di una First Lady che di una figlia.

Chelsea ha sofferto sulla sua pelle cosa significa affacciarsi all’adolescenza con gli occhi del mondo puntati addosso: aveva appena 13 anni, tre in più di Barron, quando varcò per la prima volta la soglia della Casa Bianca, accolta da commenti crudeli per l’autostima di una ragazzina sul suo aspetto da brutto anatroccolo e il paragone più generoso ad un’altra prima figlia, Amy Carter, che sbarcò alla Casa Bianca anche lei da sgraziata teen-ager con i foruncoli e la macchinetta ai denti.

Solidarietà da ex ‘First Daughter’. E’ un club ristretto e che finora ha mostrato di tenere a dispetto della politica. Nel 2009, quando arrivarono alla Casa Bianca, Sasha e Malia Obama trovarono ad aspettarle una lettera di consigli delle gemelle Barbara e Jenna Bush, che hanno poi fatto il bis pochi mesi fa quando le figlie di Barack e Michelle si preparavano a lasciare la Casa Bianca.

Non è chiaro se le ragazze Obama abbiano passato un analogo testimone al figlio di Trump. Certo è che Chelsea ha approfittato dell’occasione per lanciare su Twitter una frecciata all’uomo che ha sconfitto la madre (minacciando tra l’altro di sbatterla in galera): “Difendere i diritti di tutti i bambini, vuol dire anche opporsi a quelle politiche del presidente (Potus) che li danneggiano”.

Barron intanto è tornato a casa. Calato il sipario sull’insediamento, il ragazzino è rientrato a New York con la madre Melania. “La First Lady ringrazia tutti per l’appoggio e il magnifico benvenuto a Washington. Torna a New York in vista della settimana di scuola e dividerà il suo tempo tra Washington e New York nelle prossime settimane”, ha detto una portavoce alla Cnn.

In novembre Donald Trump aveva detto ai giornalisti che Melania e Barron sarebbero rimasti a New York in attesa della fine dell’anno scolastico e che il trasferimento “sarebbe avvenuto molto presto. Appena lui finisce la scuola”.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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