Università italiane a caccia di partnership più forte in Usa

WASHINGTON. – L’Italia sbarca per la prima volta in Usa con il suo sistema universitario per cercare di rafforzare la collaborazione sul fronte degli scambi di studenti e ricercatori, nonché dei progetti comuni, anche legati al mondo industriale.

Promotrice dell’iniziativa l’ambasciata italiana di Washington, che è riuscita a mettere insieme la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), con rappresentanti di 35 atenei, e alcune delle maggiori associazioni universitarie americane, come l’Association of public and Land-grant Universities (Aplu), il National Council of University research administrators (Ncura), l’Association of international education administrators (Aiea) e l’American Council for international education (Acie).

Una iniziativa di tre giorni culminata in un Forum che ha esplorato come e in quali settori stimolare una partnership più forte, rimuovendo gli ostacoli esistenti, sfruttando i programmi di finanziamento americani ed europei. Il compito di presentare le eccellenze del sistema universitario italiano è stato affidato al rettore dell’università di Pavia, Fabio Rugge, delegato per le relazioni internazionali della Crui, al suo collega dell’ateneo veneziano Ca’ Foscari, Michele Bugliesi, e al rettore dell’università di Sassari, Massimo Carpinelli.

“Oggi a Washington ha debuttato la nuova politica estera dell’università italiana”, ha spiegato Rugge all’ANSA, preannunciando altri ‘sbarchi’ analoghi in Israele e in India. “Il nostro sistema universitario – ha sottolineato – ha già molte eccellenze e primati, ma ora possiamo fare un ulteriore balzo nell’internazionalizzazione, spinti da un crescente numero di corsi in inglese, oltre 900 nell’ultimo anno accademico, e da una strategia di promozione condivisa, che coinvolge oltre alla Crui i ministeri dell’Istruzione, degli Esteri, degli Interni (per i visti), Unitalia e Confindustria.

“La sfida è dimostrare che si può venire a studiare in Italia non solo architettura, design e archeologia ma anche economia, ingegneria e medicina”, ha aggiunto, ricordando ad esempio “l’adroterapia con ioni di carbonio contro il cancro esistente solo in Italia, Germania e Giappone e che ora viene importata in Texas”.

“Il forum di oggi è una iniziativa utilissima, soprattutto per la possibilità di dialogare con le ‘agenzie’ universitarie americane, che possono finanziare possibili progetti comuni”, ha commentato Marco Gilli, rettore del Politecnico di Torino.

“E’ la prima volta che si ritrovano così tanti esponenti del mondo universitario italiano e americano”, ha commentato l’ambasciatore italiano a Washington Armando Varricchio ricevendo gli ospiti nella sua residenza. “La ricerca – ha proseguito – è cruciale nella cooperazione culturale perché le idee non conoscono barriere e gli sforzi in questa direzione sono sempre vincenti per tutti”.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)