Schiaffo a Trump. Dipartimento di Giustizia non difende il bando

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Attorney General Sally Yates
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NEW YORK. – I legali del Dipartimento di Giustizia americano non difenderanno in tribunale il decreto di Donald Trump sull’immigrazione. A ordinare lo sgambetto al presidente è il ministro della Giustizia reggente, Sally Yates, una delle superstiti dell’amministrazione Obama. “Fino a che sarò alla guida di questo dipartimento” il decreto non sarà difeso, dice Yates, che sarà in carica fino a quando Jeff Sessions, nominato da Trump alla Giustizia, non sarà confermato in Senato.

Per il presidente si tratta di uno schiaffo da parte dell’amministrazione Obama, che arriva dopo le critiche dell’ex presidente. Nella sua prima uscita pubblica da quando ha lasciato la Casa Bianca, Obama si è detto in disaccordo con le discriminazioni sulla base della religione. Definendosi ”rincuorato” dalla risposta degli americani al decreto, Obama ha messo in evidenza come la partita è importante perché ci ”sono in gioco i valori americani”.

L’indicazione di Yates non lascia adito a dubbi. Yates, che ha preso il posto di Loretta Lynch, nutre senza mezzi termini dubbi sulla legalità del decreto. E spiega di ”essere responsabile di assicurare che le posizioni assunte in tribunale siano coerenti con l’obbligo solenne dell’istituzione di cercare la giustizia. Al momento, non sono convinta che la difesa del decreto sia in linea con queste responsabilità e non sono convinta che il decreto sia legale”.

Si tratta di una mossa simbolica da parte di Yates, che potrebbe lasciare l’incarico già nelle prossime ore, con il Senato che si appresta a votare la conferma di Sessions oggi. Ma una mossa simbolica che complica e alimenta le polemiche sul decreto che ha fatto scendere in piazza migliaia di persone e creato confusione negli aeroporti.

La Casa Bianca ha difeso la misura spiegando che così si rendono gli Stati Uniti più sicuri. Una spiegazione che non ha convinto neanche tutti i repubblicani, molti lasciati all’oscuro dell’iniziativa di Trump.

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