Il senatore repubblicano McCain guida la fronda contro Trump in Capitol Hill

John McCain (ANSA/AP Photo/Evan Vucci)
John McCain (ANSA/AP Photo/Evan Vucci)

NEW YORK. – Forte di una rielezione a valanga che lo libera da condizionamenti della base, il “cane sciolto” del Senato torna all’attacco. Più di Chuck Schumer, leader della minoranza democratica, John McCain, ex prigioniero di guerra in Vietnam e candidato repubblicano per la Casa Bianca nel 2008, emerge come la vera nemesi di Donald Trump a Capitol Hill.

In poco più di una settimana di Casa Bianca Trump, McCain non ha nascosto il suo disgusto per le iniziative lanciate dal tycoon. Il bando sull’immigrazione è “un focolaio di reclutamento per l’Isis”, il ritiro degli Usa dal trattato transpacifico TPP è “un grave errore”.

McCain ha minacciato di codificare in legge le sanzioni contro la Russia per impedire a Trump di revocarle. E definisce “pura follia” la proposta di imporre un dazio del 20% sulle importazioni dal Messico.

I repubblicani hanno 52 seggi su 100 al Senato ma non è una maggioranza a prova di bomba e il veterano McCain, presidente della Commissione Forze Armate, è tra i senatori repubblicani più rispettati. “Il mondo è in fiamme, abbiamo più sfide che mai davanti a noi e con la presidenza della Commissione Forze Armate userò ogni influenza possibile: la posta in gioco è troppo alta”, ha detto in una intervista al Wall Street Journal.

Tra Trump e McCain non corre buon sangue: l’anno scorso il tycoon liquidò il passato militare di McCain: “Non è un eroe di guerra perché è stato catturato”. Venendo da uno che ha scansato la guerra per problemi ai piedi (uno sperone calcaneare), l’affermazione fece scalpore, e viene vista oggi come la prova della forza di Trump in un partito repubblicano dal DNA profondamente mutato.

In virtù dei cinque anni passati nelle mani dei Vietcong, McCain non crede nella tortura, a differenza di Trump. Ma è sulla Russia che il disaccordo tra i due è maggiore: “Le ultime amministrazioni hanno tentato un reset con Mosca, ma sono rimaste deluse”, ha spiegato il senatore: “Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina e ha cercato di influenzare le elezioni Usa”.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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