Le misure del governo per la crescita: tagli spesa, accise, imposte indirette

ROMA. – “Lo sforzo complessivo per riprendere il cammino verso l’obiettivo di medio termine sarà composto per un quarto di tagli alla spesa e per il resto da aumenti delle entrate”. Con queste parole il Tesoro dettaglia la gamma di interventi che intende mettere in campo e che saranno dettagliati nel Def, in un’ottica di un “aggiustamento amico della crescita”.

TAGLI ALLA SPESA: saranno ottenuti “per circa il 90% dai consumi intermedi e per il resto agendo sulle detrazioni fiscali”. Le misure seguono “i significativi risultati ottenuti nel controllo della spesa ottenuti negli anni recenti e saranno ulteriormente incorniciati in una strategia di spending review da attuarsi nel prossimo ciclo di bilancio, grazie alla riforma di bilancio recentemente approvata”.

MAGGIORI ENTRATE: sul lato dei ricavi, si agirà su misure come “l’imposizione indiretta, le accise e ulteriori miglioramenti delle politiche adottate recentemente, con risultati soddisfacenti, per il recupero dell’imponibile”. Si guarda in particolare, su quest’ultimo fronte, alla reverse charge sull’Iva (particolare meccanismo di applicazione in cui l’obbligo dell’imposizione viene traslato dal venditore all’acquirente) e allo split payment sull’Iva, con cui l’impresa versa il dovuto dell’operazione al netto dell’IVA all’ente della P.a, il quale, successivamente, si occuperà di versare l’IVA a debito dovuta sull’operazione considerata.

I DETTAGLI NEL DEF: a seguito “di un processo continuo di riforme attuato negli anni, il Governo intende adottare le misure necessarie nell’ambito di una strategia che verrà dettagliata nel prossimo Documento di economia e Finanza”, che comprende sia il programma di stabilità che il programma nazionale di riforme. Queste misure, quindi, fanno parte di una strategia pluriennale globale e verranno adottate “nell’orizzonte temporale dell’approvazione del Def”.

COSTI DEL TERREMOTO: su tutto questo pesa l’onere per il terremoto, che Roma fa ben presente a Bruxelles. “Al momento attuale – spiega il Tesoro – non siamo in grado di valutare l’impatto dei recenti terremoti sulle finanze pubbliche, ma probabilmente sarà ben oltre il miliardo di euro già nel 2017. Per mobilitare le adeguate risorse verrà creato un fondo dedicato”.